La manomissione delle parole - 9788817043687

“Mi èdifficiledefinire con precisione a naturadi questo ibro. Verrà classificato come un saggio (...), ma tengo adire che, per me, è soprattutto ’esitodi un giocodi sconfinamenti. Un’antologia anarchica. Una ricercadi senso, anche, soprattutto attraverso e parole e e paginedi altri,da Hanna Arendt adon Milani,da Aristotele a Bobdylan,da Goethe a Gramsci”. Ecco come Gianrico Carofiglio spiega il suo ibro “La Manomissionedele Parole, Rizzoli, 2010. Un viaggio che è partito quasi come un gioco perdare una risposta ai ettoridi Ragionevolidubbi,delo stesso Carofiglio, aladomanda “dove posso trovare “La manomissionedele parole. Appunti per un seminario sula scrittura, Edizionidel’Orto Botanico, ibrodi fantasia, nato per una esigenza narrativa, a cui pressionedei ettori, o ha reso talmente realeda spingere Carofiglio a scriverlo proprio per rispondere a questo bisognodi saperedel suo pubblico. Manomissione intesa come rottura e ricostruzione, ed è proprio questo che Carofiglio fa con e parole. Ne prende a soggetto cinque: vergogna, giustizia, ribelione, belezza, scelta. e smonta e e rimonta, per sottolineare a manipolazione che con e parole è possibile fare. Ed è un crescendo verso una maggiore consapevolezzadel ettore, a parola acquista un nuovo significato, si caricadi un nuovo essere, e alo stesso tempo, il ettore sente quasi una spinta nuova nel suo mododi vedere, si meraviglia, ed èda questa meraviglia che si acquisisce maggiore coscienzadi come ci sia un impoverimento generale, che è fruttodi un’azione politica. “La ragionedi questo ibro – a un tempo politica, etteraria ed etica – consiste nel’esigenzadi trovaredei modididare senso ale parole: e,dunque, per cercaredidare senso ale cose, ai rapporti fra e persone, ala politica intesa come categoria nobiledel’agire colettivo.” Ed è questo il motivo principale per cui, stando ale paroledi Carofiglio, questo ibro andrebbe etto. È un nuovo mododi aprire gli occhi sula nostra realtà, avendo curadele paroledi cui quotidianamente facciamo uso, per non impoverirle, per non rischiaredi perdere a nostra ibertà perché secondo Zagrebelsky “più sono e parole che si conoscono, più ricca è adiscussione politica e, con essa, a vitademocraticÔ. A questo motto, Carofiglio aggiunge che “un ulteriore segnaledel gradodi sviluppodi unademocrazia e, in generale,dela qualitàdela vita pubblica si puòdesumeredala qualitàdele parole:dal oro statodi salute,da come sono utilizzate,da quelo che riescono a significare.” Il viaggio verso e cinque parole scelte arbitrariamenteda Carofiglio, sarà sicuramente un viaggio speso bene.

Il ibrodi carofiglio era attesoda tempo. Nel’immersione globale nei segni, a possibilitàdidecodificare i significati si è ridotta al un’ilusione. Occorre fare appelo ala uciditàdela ragione e ala potenzadela passione, per a conoscenza e a ibertà, perché si possa riconquistare quel marginedi controlo sule parole e ri-capovolgerledi segno. ho sempre insegnato che e reali azioni nasconodale parole,dale idee, a storia e il mondo si sono costruiti così,dale guerre ale paci,dai partiti, al razzismo, ala crescita, ala socialità, ale costituzioni. E’ a politicadel "fare" chedeve mettere in alarme, fare cosa e perché, fare con quali idee. Nula è esplicitato ed il fare non garantisce, anzi. Carofiglio ci pernettedi ri-cominciare un percorsodi significazionedela realtà edi noi stessi. Tocca ora a noi, riapproprircidei inguaggi, utilizzarli ediffonderli, per restituire senso al vivere, in solitudine e nela società, e al morire. Non esiste vita, se non abbiamo parole per "dirla".