Il vessillo e la croce. Colonialismo, missioni cattoliche e islam in Somalia (1903-1924) - 9788843040506

Il vessillo e la croce. Colonialismo, missioni cattoliche e islam in Somalia (1903-1924): L'immagine del missionario ha spesso oscillato tra gli opposti stereotipi di avamposto della presenza europea e di difensore delle popoLazioni locali dinanzi alle forme più efferate della violenza coloniale. Sgombrando il campo da vuote generalizzazioni, il volume ricostruisce la vicenda della missione cattolica dei trinitari in Somalia, con l'intento di gettare luce sulle complesse relazioni tra colonialismo italiano, espansione missionaria e islam, dall'età giolittiana all'avvento del fascismo. Se è indubbio che tra missionari e autorità coloniali si realizzò, sul piano della propaganda, una saldatura in nome della lotta contro la "barbarie", per l'affermazione della "civiltà" e della patria, nei primi anni questo incontro non fu privo di resistenze, riconducibili a un anticlericalismo ancora vivo in alcuni ambienti coloniali. Con l'affievolirsi delle spinte tese a difendere il carattere laico dell'occupazione italiana, si registra un'apertura con il tendenziale proposito di utilizzare l'opera dei missionari per compensare le carenze dello Stato occupante nei settori dell'assistenza e dell'istruzione. Più che di una differente politica religiosa, che restò viceversa sempre orientata in senso filoislamico, le aperture nei riguardi dei missionari furono dunque il riflesso di difficoltà finanziarie e amministrative.
The image of the missionary has often swung between the opposing stereotypes of outpost of European presence and defender of the local populations in the face of the most brutal forms of violence. Clearing the field to empty generalisations, the book reconstructs the story of the Catholic mission of the Trinitarians in Somalia, with the intention of shedding light on the complex relationships between Italian colonialism, missionary expansion and islam, by age giolittiana the rise of fascism. If there is no doubt that among missionaries and colonial authorities took place, in terms of propaganda, a weld in the name of the fight against the "barbarism", for the affirmation of "civilization" and the fatherland, in the early years this meeting was not without resistance, caused by an anticlericalism still alive in some quarters. With the weakening of the thrusts aimed at defending the secular nature of the Italian occupation, there is an opening with the trend about to use the work of the missionaries in order to compensate for the shortcomings of the State occupant in the fields of assistance and education. Rather than a different religious policy, who remained vice versa is always directed strictly Islamic, the openings towards the missionaries were therefore a reflection of financial and administrative difficulties.