L'Altalena del respiro - 9788807018114

L'Altalena del respiro: Gennaio 1945, la guerra non è ancora finita: per ordine sovietico inizia la deportazione della minoranza tedesca rumena nei campi di lavoro forzato dell'Ucraina. Qui inizia anche la storia del diciassettenne Leo Auberg, partito per il lager con l'ingenua incoscienza del ragazzo ansioso di sfuggire all'angustia della vita di provincia. Cinque anni durerà l'esperienza terribile della fame e del freddo, della fatica estrema e della morte quotidiana. Per scrivere questo libro Herta Müller ha raccolto le testimonianze e i ricordi dei sopravvissuti e in primo luogo quelli del poeta rumeno tedesco Oskar Pastior. Avrebbe dovuto essere un'opera scritta a quattro mani, che Herta Müller decise di proseguire e concludere da sola dopo la morte di Pastior nel 2006. E infatti attraverso gli occhi di quest'ultimo, e cioè quelli del ragazzo Leo nel libro, che la realtà del lager si mostra al lettore. Gli occhi e la memoria parlano con lingua poetica e dura, metaforica e scarna, reale e nello stesso tempo surreale - come la condizione stessa della mente quando il corpo è piagato dal freddo e dalla fame. Fondato sulla realtà del lager, intessuto dei suoi oggetti e della passione, quasi dell'ossessione per il dettaglio quale essenza della memoria e della percezione, questo romanzo è un potente testo narrativo.
January 1945, the war isn't over yet: for Soviet order starts the deportation of the German minority from Romania to labor camps of Ukraine. Here begins the story of 17-year-old Leo Auberg, departed for the lager with the na??ve boy recklessness "anxious to escape the anguish of provincial life. Five years will endure the terrible experience of hunger and cold, extreme fatigue and daily death. To write this book Herta M??ller has gathered the testimonies and the memories of survivors and first those of German Romanian poet Oskar Pastior. Should have been a work written for four hands, which Herta M??ller decided to continue and finish alone after the death of Pastior in 2006. Indeed, through the eyes of the latter, namely those of kid Leo in the book, that the reality of the camp you show the reader. The eyes and the memory about this with poetic language and harsh, metaphorical and Gaunt, real and surreal at the same time-as the very condition of mind when the body is plagued by cold and hunger. Based on the reality of the lager, woven of its objects and passion, almost of the obsession to detail which essence of memory and perception, this novel is a powerful narrative.