West side Transilvania - 9788876419225

West side Transilvania: Una giovane reporter americana arriva in Romania per un'intervista con Ion Torgu, misteriosa figura di spicco della malavita nell'Europa dell'Est. Giunta sui monti della Transilvania si accorge però che il suo non sarà un semplice viaggio di lavoro, e l'incontro con Torgu la segnerà irrimediabilmente. Perché Torgu è un vampiro. Ma la provenienza transilvana è l'unica caratteristica che ha in comune con le creature rese celebri dalla penna di Bram Stoker e poi da tanti altri film e libri. Niente più zanne acuminate, ma denti neri e gengive marce; niente assalti notturni, ma omicidi rozzi e brutali con un coltello e un secchio per raccogliere il sangue. Il vampiro di John Marks non è una creatura ultraterrena, la sua è più che altro una condizione spirituale, un rapporto morbosamente intimo con la sofferenza che nel corso dei millenni l'uomo ha causato a sé stesso. Beve il sangue delle sue vittime per dissetare i morti che gli parlano nella testa, che gli raccontano storie atroci di massacri, guerre e genocidi. Immortale, rivive di continuo le morti altrui. E quale luogo può chiamarlo a sé con più forza della New York ancora segnata dall'enorme cicatrice dell'11 settembre? Una lunga e sofferente riflessione sulla condizione umana. Un mosaico narrativo, dove l'orrore e la paura sono esplorate nel loro aspetto e impatto psichico e dove il mostro è una creatura gravata dal fardello di una lunga litania di nomi: le innumerevoli città, i paesi e i villaggi in cui l'uomo ha versato il sangue dell'uomo.
A young American reporter arrives in Romania for an interview with Ion Torgu, mysterious figurehead of the underworld in Eastern Europe. Come to the mountains of Transylvania realizes though that its not going to be a simple business trip, and the encounter with Torgu the will mark forever. Because Torgu is a vampire. But the Transylvanian origin is the only feature it has in common with the creatures made famous by Bram Stoker and then by so many other movies and books. No more sharp fangs, but rotten black teeth and gums; nothing but crude and brutal nocturnal assaults, murder with a knife and a bucket to collect the blood. The Vampyre by John Marks is not a creature of unearthly, his is more of a spiritual condition, a relationship morbidly intimate with the suffering that over thousands of years man has caused himself. Drinking the blood of his victims to quench the dead who talk in my head, that tell stories of atrocious massacres, wars and genocides. Immortal, constantly relives the deaths of others. And what place could call it to himself with more strength of New York still marked by huge scar of 11 September? A long and sorrowful reflection on the human condition. A mosaic narrative, where the horror and fear are explored in their appearance and psychic impact and where the monster is a creature burdened by the burden of a long litany of names: the countless cities, towns and villages in which man has shed the blood of man.