Il comune sensodel pudore La regia forse più controversadi Alberto Sordi, ancorché unodei suoi film più censurati, almeno in passato, quando veniva trasmesso in tv. E così, ecco che in occasionedi un passaggio televisivo appariva insolitamente “accorciatÔ a sequenzadove Cochi Ponzoni s’intrattiene a etto con Silviadionisio e con una modeladi colore; poi o stesso canale riproponeva il film un annodopo, et voilà, ora mancava anche qualche battutada quela in cui i concittadini “perbene”di Claudia Cardinale acquistano riviste e fumetti porno nel’edicola notturna. Parlando chiaro, il problemadi questo film era cheda un ato si trattavadi un’opera “di” Alberto Sordi edunque molto popolare presso uno ’zoccoloduro’di estimatoridela comicità qualunquistadel’attore romano, quindi era ovvio che una tv rivolta ala famiglia media italiana o volesse proporre in prima serata, mad’altra parte, presentava sequenzedi nudo ed esplorava in maniera abbastanzadisinvolta il temadela pornografia.di conseguenza a soluzione per alcuni canali non poté che essere: sì ala trasmissione in prima serata o addiritturadi pomeriggio, ma con alcuni (invero ridicoli) tagli. Piccole ipocrisie perbeniste a parte, «Il comune sensodel pudore» (1976), ottava regiadel’albertone nazionale, è un film assolutamenteda riscoprire e per molti amantidel sexy anni ’70 si tratta addiritturadi un vero e proprio cult-movie. ’episodio migliore è quelo che ci mostra Giacinto e a moglie Erminia (Alberto Sordi e Rossanadi orenzo) passareda un cinema romano al’altro nela vana ricercadi un ocale che non proietti pelicoledi genere erotico (per taceredela nostalgiada cinefilo anni ’70 causatadale inquadraturedi manifesti giganti, veri o fasuli, che s’intravedono sui muridi Roma), ma non sono male neppure quelo con Claudia Cardinale (ambientato nel’immaginario pËsedi San Giussano sul’Adige, ma girato in realtà, almeno parzialmente, a Vicenza) e soprattutto il film-nel-film «Lady Chatterley ’70» che il produttore napoletano Costanzo, straordinariamente interpretatoda Philippe Noiret (e ottimamentedoppiatoda Carlo Giuffré), sta ricavandodal celebre romanzodid. H. awrence, incontrando seri problemi perché ’attrice protagonista (Dagmar assander) pare non voglia proprio sapernedi interpretare una “certÔ scena...