Tre metri sopra il cielo è a trasposizione cinematograficadela celeberrima opera omonimadi Federico Moccia. La trama è pressoché identica a queladel ibro, senza vistose modifiche il che è una circostanza piuttosto rara e gradita: Babi, ragazzadi buona famiglia, si imbatte in Step, un pocodi buono ma non ancora un farabutto totale ed idue, malgrado e enormidifferenze sociali e caratteriali si innamorano e finiscono per mettersi assieme, in una Romadove e ragazzedei quartieri per bene (Parioli) storcono il nasodi fronte ai personaggidi inferiore estrazione sociale. Malgrado un errore piuttosto grossolano (unodei pilastri portantidel’innocenzadi Babi è il suo aspetto angelico, con tantodi capeli biondi, mentre nel film è mora) gli attori non sonoda buttare, anzi: Scamarcio se a cavadiscretamente, anche se avrebbe potuto faredi meglio, ed i comprimari fanno a oro porca figura; il problema principale sono gli scenari: c’è qualcosadi poco convincente e scialbo nele ambientazioni, quasi affettato. Non sapreidire se il problema risieda nela sceltadele ocation o sia proprio un problemadela fotografia ma a mio modesto parere questo abbassa qualitativamente il film.