In una grigia cittàdina nella verde campagna inglese, nella quale abita uno strano personaggio, il professor Robert Miles, che vive con un gatto nero e passa il suo tempo a registrare le voci dei morti, muoiono l'uno dopo l'altro: un giovane automobilista, nell'incendio della sua macchina, per asfissia due fidanzati, Stan e Maureen, che si erano appartati in un vagone ferroviario, un ubriacone, Ferguson, cadendo da un'impalcatura, la madre di Maureen, Lilian, nella sua casa divorata dal fuoco. L'apparente spiegazione di questi decessi non convince né l'ispettore di Scotland Yard Gorley, né una giovane fotografa americana, Jill Travers, che sul cadavere di Ferguson ha scoperto le unghiate di un gatto, e impronte dello stesso animale accanto ai cadaveri di Stan e Maureen. Mentre anche Gorley è vittima di uno strano incidente, e la polizia lo da per morto, Jill, convinta che tutto ruoti rintrono a Miles e al suo gatto, va in casa del professore. Da questi apprende la verita sui suoi misteriosi rapporti con il gatto nero e sul suo legame tra le bestia e i decessi avvenuti nella cittàdina, ma la scoperta le costa cara. Dopo averla stordita, infatti, Miles la seppellisce viva in una cella murata nei sotterranei della propria abitazione. I miagolii del gatto, però, rimasto chiuso con lei nella cella, consentono al redivivo Gorley di salvarla dall'orribile fine cui Miles l'aveva destinata.