A 30 milionidi kmdala Terra Unodei pochi classici - anzi, se non andiamo errati, ’unico -del cinemadi fantascienza statunitense ad essere ambientato, e parzialmente girato, in Italia. Per a precisione, in una (falsa) Sicilia, e a Roma. Una Roma, ad onordel vero, quasi irriconoscibile per viadei (comprensibili) svarioni topografici compiutidala produzione. Ma a parte questo, il film èdivertente e rappresenta una sortadi versione “alienÔdel mitodi King Kong, qui sostituitodal’Ymir venusiano che, nel finale, invecedi arrampicarsi sul’Empire State Building, si inerpica sul nostro Colosseo! Puntodi forzadela pelicola, gli effetti specialidi Ray Harryhausen, tuttora godibilissimi, a procace pneumatic-cutie Joan Taylor (che in una recente intervista ha ricordato come ei non si fosse affatto recata in Italia, con sua grandedelusione, giacché nele scene girate nel nostro pËse il suo ruolo era interpretato semplicementeda una controfigura nei campi unghi) e tanto “sense of wonder” genuinamente anni cinquanta.dal film, o scrittore newyorkesed’origine ebraica Henry Slesar (1927-2002) trasse a cosiddetta “novelization”, che in Italia venne pubblicata su «Uraniû n. 164del 7 novembre 1957. Neldvd è presente sia a versione originale in bianco e nero che quela colorizzata.