Innanzitutto, pare chiaro che, nell&rsquo;intervallo che va dal settembre 2001&nbsp;alla grande crisi economica apertasi nel 2008 e tuttora in corso, una fase&nbsp;si sia chiusa: la fase del predominio di una potenza unica, sotto il segno di&nbsp;un capitalismo globalizzante capace di imporre il suo sistema altrettanto&nbsp;unico, la democrazia liberale. Non abbiamo pi&ugrave; una potenza unica, ma&nbsp;una pluralit&agrave; di potenze, di cui alcune (Cina, Brasile) fuori dall&rsquo;area occidentale;&nbsp;riesplode dunque il conflitto, e anche la possibilit&agrave; della guerra,&nbsp;non pi&ugrave; relativamente controllata da ombrelli duplici o unici; non esiste&nbsp;pi&ugrave; l&rsquo;equazione capitalismo-liberaldemocrazia, ma, al contrario, in molti&nbsp;paesi (fra cui l&rsquo;Italia e forse buona parte dell&rsquo;Europa), lo sviluppo capitalistico&nbsp;sembra poter essere garantito solo da una democrazia autoritaria o&nbsp;populista, cio&eacute; da una forma mascherata di totalitarismo&hellip;<br /><br />Gli autori: Massimo Amato, Riccardo Bellofiore, Stefano Berni, Alessandro Colombo,&nbsp;Ubalfo Fadini, Francesco Garibaldo,&nbsp;Manlio Iofrida&nbsp;(a cura di), Diego Melegari,&nbsp;Stefano Righetti, Valerio Romitelli.