Una riflessione a pi&ugrave; voci su un tema centrale della ricerca di genere, quello della narrazione, dell&rsquo;autobiografia, della memoria individuale e collettiva delle donne. C&rsquo;&egrave; un filo rosso che unisce i contributi qui raccolti: la sottolineatura che il racconto di s&eacute; &egrave; uno strumento essenziale nel processo di costruzione identitaria, funzionale alla riappropriazione di una propria soggettivit&agrave; e, dunque, necessario alla strutturazione di un progetto di vita autentico, il pi&ugrave; possibile libero dai condizionamenti di genere. Nello snodarsi dei vari saggi, lettrici e lettori vengono accompagnati in un percorso conoscitivo che inizia con la collocazione storica di quel periodo &ndash; il neo-femminismo degli anni Settanta &ndash; che ha portato alla luce il valore dell&rsquo;autobiografia e della scrittura di s&eacute; per l&rsquo;emancipazione femminile. Vengono quindi toccati alcuni temi strettamente correlati: la scrittura di s&eacute; come cura; l&rsquo;importanza dei legami transgenerazionali nei processi di definizione delle identit&agrave; femminili; i limiti imposti da un linguaggio androcentrico che non riesce a dare espressione al soggetto-donna; la funzione rigeneratrice del racconto nei processi migratori cos&igrave; come in altre situazioni di svantaggio sociale.<br />Tutte queste voci, tutti questi studi rappresentano un&rsquo;occasione di approfondimento della storia della formazione delle donne perch&eacute; offrono un&rsquo;inedita lettura pedagogica delle questioni di genere, orientata a un&rsquo;idea di cambiamento e di trasformazione dei ruoli di genere, sia femminili che maschili.&nbsp;