Ecco il fardello del mio cuore; e mentre io rivendico per me nessuna ispirazione speciale, sento ancora che questo è anche il peso dello Spirito.
Se conosco il mio cuore, è solo l'amore che mi spinge a scrivere questo. Quello che scrivo qui non è il fermento acido di una mente agitata dalle contese con i miei fratelli cristiani. Non ci sono state tali contese. Non sono stato maltrattato, maltrattato o attaccato da nessuno. Né queste osservazioni sono nate da esperienze spiacevoli che ho avuto nella mia associazione con gli altri. I miei rapporti con la mia chiesa e con i cristiani di altre denominazioni sono stati amichevoli, cortesi e piacevoli. Il mio dolore è semplicemente il risultato di una condizione che credo sia quasi universalmente prevalente tra le chiese.
Penso anche che dovrei riconoscere di essere io stesso molto coinvolto nella situazione che deploro qui. Come Ezra nella sua potente preghiera di intercessione si è incluso tra i malfattori, anch'io. "O mio Dio, mi vergogno e arrossisco per sollevare il mio viso verso te, mio Dio: perché le nostre iniquità sono aumentate sopra la nostra testa, e il nostro la colpa è cresciuta fino ai cieli ". Qualsiasi parola difficile pronunciata qui contro gli altri deve, in semplice onestà, ritornare sulla mia stessa testa. Anch'io sono stato colpevole. Questo è scritto con la speranza che tutti possiamo rivolgerci al Signore nostro Dio e non peccare più contro di Lui.