Alla notizia sconvolgente del crollo del viadotto che scavalca il Polcevera mi sono domandato che cosa avrebbe potuto fare un&rsquo;associazione culturale come la&nbsp;Dante Alighieri, che vi &egrave; attiva dal 1889, per essere vicina alla citt&agrave; ferita in questa tragica circostanza. L&rsquo;immagine di Genova diffusa nel mondo dopo le 11,36 del 14 agosto &egrave; stata quella di un ponte incredibilmente spezzato, delle sue macerie, di tonnellate di cemento piombate sul greto di un torrente, sulle fabbriche e sui binari, trascinando nel baratro automobili e autocarri con i loro disgraziati occupanti: e poi l&rsquo;immagine spettrale di un quartiere abbandonato, l&rsquo;immagine della distruzione, dello scempio, del grado pi&ugrave; alto e pi&ugrave; drammatico della &ldquo;bruttezza&rdquo;. E allora ho pensato che la Dante Alighieri avrebbe dovuto invece proporre di Genova un&rsquo;immagine opposta di bellezza: la bellezza della poesia e delle parole speciali che la formano e, nel caso particolare, della poesia nata da Genova: dal suo paesaggio naturale e dalla sua storia, da chi la abita e da chi la vive e vi lavora, senza peraltro ignorare le sue problematiche e le sue contraddizioni, la sua vitalit&agrave; intera che il crollo di un ponte non pu&ograve; comunque, anche nella tragedia, cancellare.<br /><br /><br />Ecco allora queste&nbsp;43 poesie per Genova, offerte a chi vorr&agrave; avere il piacere di leggere, con l&rsquo;aiuto di brevi presentazioni, ci&ograve; che &egrave; stato scritto in versi su di essa e per esprimere vicinanza alla citt&agrave; ferita e alla sua bellezza. Guidati dai nostri poeti, ripercorreremo allora Genova da Levante a Ponente, dal mare alle colline; ma il nostro itinerario non potr&agrave; che avviarsi con due testi in versi ambientati proprio nella val Polcevera per tener ben presente il nostro lacerante punto di partenza.<br /><br /><br />Francesco De Nicola<br /><br />Presidente del Comitato di Genova della Societ&agrave; Dante Alighieri