Chi &egrave; smemorato non si istruisce studiando, pi&ugrave; di quanto non arricchisce chi intasca monete, ma ha le tasche rotte!<br /><br />&ldquo;L&#39;arte della memoria&rdquo; si pu&ograve; definire l&#39;abilit&agrave; di richiamare al proprio spirito, al momento opportuno, immagini, avvenimenti, ragionamenti e sentimenti gi&agrave; provati.<br /><br />Questa abilit&agrave; presuppone nelle nostre cellule cerebrali la possibilit&agrave; di rimanere impressionate, cio&egrave; modificate dalle immagini, dagli avvenimenti, dai ragionamenti e dai sentimenti, di guisa che, quando essi si ripresentano, noi riusciamo a riconoscerli, vale a dire abbiamo entro di noi la sensazione che non si tratta di percezioni nuove, ma di una specie di resurrezione. La memoria getta cos&igrave; un ponte tra il presente e ci&ograve; che fu. Che cosa occorre dunque perch&eacute; un fatto possa venir ricordato?<br /><br />Occorre anzitutto che abbia impressionato la nostra coscienza, cio&egrave; vi abbia apportato una modificazione pi&ugrave; o meno stabile. Quando noi rientriamo dalla passeggiata non ricordiamo che due o tre dei mille volti che abbiamo incontrato. Quando abbiamo terminato la lettura del giornale ricordiamo solo i fatti che ci hanno prodotto &ldquo;impressione&rdquo;.<br /><br />Indice dei Contenuti<br /><br />Avvertenza<br /><br />- I. Le basi della memoria<br /><br />- II. L&#39;arte d&#39;imparare<br /><br />- III. Esercizi di attenzione e di concentrazione<br /><br />- IV. L&#39; osservazione<br /><br />- V. Il giudizio<br /><br />- VI. Associazione e classificazione delle idee<br /><br />- VII. Conservazione e richiamo delle idee<br /><br />- VIII. Ricapitolazione