Il Referendum Eutanasia Legale ha rappresentato un evento storico soprattutto dal punto di vista della partecipazione politica: per la prima volta in Italia una campagna referendaria, organizzata nel pieno di una pandemia, raccoglie un totale di oltre 1 milione e 240mila firme. Il referendum, avente ad oggetto la parziale abrogazione dell’art. 579 c.p. titolato “Omicidio del consenziente”, aveva lo scopo di abbattere le discriminazioni in atto in materia di fine vita. Nell’inerzia del legislatore, nonostante due richiami della Corte costituzionale, il ricorso alla democrazia diretta come strumento oppositivo all’attività o all’inattività legislativa ha rappresentato l’unica strada percorribile per poter affermare il diritto di ognuno ad essere libero fino alla fine.<br />Questo volume raccoglie i contributi di giuristi, avvocati e accademici che hanno sostenuto il percorso referendario, riconoscendo sia il valore del metodo democratico ad esso sotteso, sia il merito di una riforma necessaria e non più procrastinabile.<br />Questo volume viene pubblicato in un momento in cui gli esiti referendari sono già noti: la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito referendario ritenendo l’art. 579 c.p. una norma a contenuto costituzionalmente necessario, modificabile solo dal legislatore e non attraverso un taglio referendario. Alla luce di tale ulteriore implicito monito al Parlamento, rinviamo il lettore al successivo tomo b dove saranno analizzate le ragioni dell’inammissibilità e le prospettive di una riforma possibile.