“Dopo il virus, un mondo nuovo?” La rivista diretta da Paolo Flores d’Arcais prosegue nella riflessione sulla pandemia e il futuro che ci aspetta. Il nuovo numero di MicroMega è infatti (come il precedente) interamente dedicato alla Covid-19, in questo caso con focus dedicati agli effetti in materia di lavoro, con particolare riferimento allo smart working, di turismo e territorio, di ambiente e trasporti, di economia e di sanità. Con in più l’approfondimento offerto dal dialogo tra Jürgen Habermas e Klaus Günther su una questione emersa in tutta la sua importanza durante il lockdown: il rapporto tra la tutela della vita e la garanzia delle libertà.Il volume si apre con un manifesto per un nuovo Servizio sanitario nazionale, delineato nei minimi dettagli da Nino Cartabellotta: un invito a cogliere l’opportunità che la pandemia ci offre per rilanciare il nostro sistema sanitario tramite "innovazioni di rottura" come un contratto unico per il personale, l’abbattimento delle barriere tra le aziende sanitarie, la regolamentazione del rapporto pubblico-privato, la riduzione degli sprechi.Una ricca sezione del numero è incentrata poi sui problemi delle nostre città che la pandemia ha reso evidenti. Da un lato – come rilevano Tomaso Montanari e, insieme ad alcuni colleghi, Filippo Celata – ha infatti palesato come esse siano state caratterizzate da un processo di iperturistificazione che ha svuotato i centri storici dei propri abitanti. Dall’altro – come sottolinea Paolo Berdini – ha mostrato la non sostenibilità degli attuali sistemi urbani, che non hanno mezzi a disposizione per una transizione ecologica integrale. Le soluzioni su cui puntare sono molteplici e molte passano per un ‘Piano nazionale di riequilibrio territoriale’ come quello proposto sulle nostre pagine da Fausto Carmelo Nigrelli. Un’altra sezione del numero è dedicata invece a quello che in questi mesi abbiamo preso a chiamare – un po’ impropriamente – smart working. Sandra Burchi ci illustra perché sarebbe meglio usare la definizione di home working d’emergenza e ci spiega cosa significa fare della casa il proprio spazio di lavoro: quali sfide e quali vantaggi questo passaggio comporta; Piergiovanni Alleva sottolinea invece come, per concretizzarsi, questi vantaggi abbiano bisogno di nuova disciplina collettiva, e anche legale, dell’istituto.Ma l’approfondimento in materia di pandemia non si esaurisce qui. Daniele Nalbone e Alberto Puliafito, analizzando la situazione dal punto di vista del mondo dell'informazione, ci spiegano perché il giornalismo italiano è sempre più in difficoltà e indicano un percorso per uscire dalla crisi; lo storico britannico Adam Tooze illustra come la Covid-19 abbia messo a nudo simultaneamente le debolezze di Stati Uniti, Cina ed eurozona; Gianni Silvestrini ci ricorda che, passata l’emergenza coronavirus, tornerà a imporsi quella climatica; Stefano Caserini, accogliendo l’invito lanciato da MicroMega sullo scorso numero ad aprire un dibattito sul futuro dei trasporti, ci spiega come la promozione della mobilità collettiva e dei mezzi non motorizzati sia ingrediente fondamentale di tutte le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici; Chiara Franceschini ripercorre ciò che abbiamo vissuto in questi mesi tracciando un parallelo con la condizione delle anime nel limbo; mentre, infine, gli economisti Pompeo Della Posta e Paul Schure si confrontano sugli strumenti più adatti – a livello europeo – per uscire insieme dalla crisi.Arricchiscono e completano il numero di MicroMega in edicola dal 23 luglio, il dialogo senza esclusione di colpi tra Thomas Piketty e Frédéric Lordon – che prende le mosse dall’ultima fatica del noto economista francese (Capitale e ideologia, di recente pubblicazione anche in Italia) –, e un reportage di Elettra Santori sull'Albania.