Una cosa &egrave; osservare la pelle delle cose, un&rsquo;altra &egrave; andare in cerca del fantasma che quella pelle nasconde e anima. Fra l&rsquo;una e l&rsquo;altro ci siamo noi, con lo sguardo e il corpo: sulla pelle delle cose posiamo le nostre emozioni, il nostro sentire, illusi di ritrarre un&rsquo;oggettivit&agrave; che si sposta continuamente oltre &ndash; possiamo solo alludere al ritratto, e accettarlo nella sua parzialit&agrave;, se siamo consapevoli delle nostre proiezioni; il fantasma possiamo accoglierlo, facendo di noi stessi la casa per le parole e le narrazioni, uno strumento perch&eacute; l&rsquo;immaginazione si riveli.<br />Nel primo libro sul Navile siamo andati a trovare il famoso Quartiere cercando di rappresentare la sua ricca complessit&agrave; e di comporre la guida a quella che &egrave; una parte importante della Bologna contemporanea. In questo secondo libro &egrave; il Quartiere &ndash; la Citt&agrave; &ndash; che esce dai suoi confini materiali e viene a incontrare i lettori: per citare &ndash; in omaggio ideale &ndash; Ceserani e De Federicis, nel primo libro abbiamo de-scritto l&rsquo;aspetto <i>materiale </i>della citt&agrave;, in questo secondo siamo andati a raffigurare l&rsquo;<i>immaginario</i> della citt&agrave;, dissennatamente convinti che il ritratto narrativo &ndash; i racconti che i luoghi hanno suscitato &ndash; restituir&agrave; un&rsquo;immagine ugualmente fedele, se non di pi&ugrave;, della citt&agrave; contemporanea. Una citt&agrave; multiculturale, venata di solitudini senili e infelicit&agrave; giovanili, di nevrosi, paure e inquietudini, di rabbia, ma anche di impreviste solidariet&agrave;, di persone in cerca di amore, ancora capaci di memoria e piene di speranze ecologiche.<br />Anche se questo volume, dunque, &egrave; pi&ugrave; autonomo e pi&ugrave; dichiaratamente letterario, idealmente i due libri si integrano e si compenetrano nell&rsquo;intento che ci riconosce Franco Farinelli e che sempre ci anima: quello di tenere di nuovo insieme la citt&agrave; materiale &ndash; l&rsquo;<i>urbs</i> &ndash; e lo spirito della citt&agrave; &ndash; la <i>civitas</i> &ndash; componenti che il Settecento separ&ograve; e che oggi dobbiamo tentare di riunire se vogliamo avere un futuro.<br /><br />a cura di Gianni Cascone<br /><br />Navigadour &egrave; l&rsquo;autore collettivo nato dal laboratorio di scrittura che Gianni Cascone tiene dal 2012, per conto dell&rsquo;Oasi dei Saperi, presso la Biblioteca di Corticella. Questo volume &egrave; la seconda opera che il collettivo dedica al Quartiere Navile di Bologna dopo <i>Il Navile &ndash; portolano di citt&agrave;. Racconto di una navigazione dentro al Quartiere Navile</i> (Giraldi 2015).<br />Navigadour 2017 &egrave; composto da: Angelo Amaduzzi, Bruno Carrozzieri, Valentina Cavallini, Giovanni Cozza, Stefano Dalmonte, Alba Guizzardi, Simona Lipparini, Domenica Mafrica, Alessandro Nuzzatti, Chiara Orr&ugrave;, Roberta Sibani, Diana Tosi, Mauro Trigari, Manuela Zuzolo.<br />&nbsp;