La pubblicazione degli atti del convegno tenutosi presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari nell’ottobre del 2018, sul centenario della Vittoria italiana nel Primo Conflitto Mondiale, è l’occasione propizia per dare inizio ad una collana dal nome: “Sicurezza, Legalità e Sviluppo”, i valori che si è data come manifesto l’Associazione “Apulia” onlus, di Bari.<br />L’argomento della sicurezza è, in re ipsa, del tutto centrale rispetto alla memoria del Grande Guerra. Gli “antichi giorni del mondo” che essa chiuse cedettero il passo alla grande stagione di una speranza, di matrice americana, e non subito effettivamente realizzata, di una sicurezza collettiva presidiata da una società internazionale. Si dovettero attendere decenni per osservare i controversi e parziali frutti di questa grande visione politica.<br />Anche la dimensione della legalità nei rapporti internazionali scrisse una inedita pagina con il processo di Lipsia del 1921 ai criminali di guerra tedeschi, primo dei successivi processi di Norimberga e Tokio. Tutti tentativi, questi, volti ad imporre la sovranità del diritto ai rapporti di forza, una dinamica che conoscerà, fino ad oggi, stagioni di maggiore o minor successo, ma comunque tutte difficili. E tuttavia rimane pur sempre valido, e ricco di significato anche per la nostra contemporaneità, l’orizzonte della prevalenza della forza del diritto rispetto al diritto della forza. Uno scenario che, sempre, si scontra con la dimensione della sovranità, naturalmente incline a negoziare, quando non a confrontarsi, con la logica della giustizia rispetto a quella della potenza. Il tema dello sviluppo si presenta come espansione naturale che non può prescindere dalla stabilità delle due precedenti dimensioni. Tra le due guerre esso fu compromesso dalle crisi politiche ed economiche che perturbarono la società mondiale ed occidentale in particolare. Ma, nel secondo dopoguerra, lo sviluppo divenne impetuoso e, a tratti, formidabile, regalando all’Europa i “trent’anni gloriosi” che contribuirono a consolidarla come grande potenza civile e commerciale, e a renderla il primo tentativo nella Storia di aggregazione di soggetti non schiacciati dal tallone di un vincitore, ma liberi, uguali, perché tutti, sostanzialmente, sconfitti. Il presente volume è di carattere monografico e introduce la collana dal titolo, per l’appunto, “Sicurezza, legalità e sviluppo”, che vorrà avere e conservare carattere scientifico ma allo stesso tempo essere in grado di dialogare con il più ampio pubblico. Si articola in due parti, la prima dedicata agli atti, e la seconda composta di contributi di carattere storico, politico e militare. Quest’opera, gioca ricordarlo, viene pubblicata in occasione di un altro centenario, quello della grande iniziativa collettiva nazionale del “Milite ignoto”. Vogliamo credere che, come le fiamme eterne che vegliano il monumento, esso rappresenti ancora e sempre, monito, memoria e promessa, di orizzonti che assomiglino, il più possibile, a quelli che tutti ci auguriamo.<br /> <br /><b>Bari, settembre 2021</b>