Questa quarta parte &egrave; l&rsquo;unica nella quale viene perseguito, per tutti i dieci capitoli, un unico scopo, una sola vera idea fissa: il ritrovamento del famoso elefante bianco rubato al re di Siam. Questa ricerca porta Farandola, che si &egrave; nel frattempo riunito a Mandibola e ai prodi &lsquo;marinari&rsquo;, a percorrere in lungo e in largo tutta l&rsquo;Asia: dal Siam all&rsquo;India, dal Tibet alla Cina, dal Giappone alla Siberia e al Deserto del Gobi. Nel 1851 era stato pubblicato&nbsp;<i>Moby Dick</i>&nbsp;di Herman Melville. Possiamo supporre che Robida lo avesse letto e che ossessioni per mastodontici animali bianchi fossero entrati nella sua immaginazione? Forse no, visto che la prima edizione in francese &egrave; del 1928 (quella italiana, tradotta da Cesare Pavese e qui presente in Liber Liber, &egrave; del 1930). Tuttavia &egrave; un parallelo tanto irriverente quanto interessante.