Ora sei rimasto solo in Ticino, ma sei diventato una persona adulta. A volte ho l&#39;impressione che tu sia pi&ugrave; un fratello minore che mio figlio. Non volermene! Cos&igrave; a Carlo gli aveva scritto suo padre dall&#39;America a guerra finita. Un timido vento di pace soffiava sui continenti. Gli ultimi focolai di peste bubbonica si spegnevano e la gente curava le proprie ferite con le lacrime, portando fiori ai morti. Raramente suo padre l&#39;aveva tenuto in braccio, e quelle poche volte l&#39;aveva subito rimesso a terra o ridato in braccio alla nonna, come se scottasse. N&eacute; suo padre n&eacute; i suoi nonni, prigionieri di un passato troppo lontano dal suo presente, l&#39;avevano iniziato alla vita. Suo padre tornava a trovarlo solo una volta l&#39;anno, ma durante la Grande Guerra aveva preferito rimanere lontano dall&#39;Europa in fiamme. Dopo un lungo silenzio suo padre gli propone di raggiungerlo in Messico, dicendogli: se verrai non dimenticherai pi&ugrave; il colore rosso scarlatto del deserto, gli ululati del coyote e la falcata del puma. Per Carlo sar&agrave; l&#39;opportunit&agrave; per riallacciare le relazioni affettive con il padre. Sar&agrave; un viaggio avventuroso che dal provinciale Ticino, come tanti emigrati, lo condurr&agrave; attraverso l&#39;Italia per imbarcarsi su di un piroscafo spagnolo a Genova. Dopo numerosi scali raggiunge il porto di Tampico, luogo d&#39;inizio del viaggio sul continente americano. Affronta tante peripezie, mentre gradualmente s&#39;inserisce nella cultura pi&ugrave; profonda messicana, in un clima di fine guerra civile, con i rapporti con la Chiesa Cattolica in crisi. Sar&agrave; pure l&#39;incontro di un nuovo amore, e un viaggio avventuroso nelle viscere della terra, in miniera, dove l&#39;oro &egrave; padrone. Alberto Gianinazzi, scrive per conoscenza di causa, perch&eacute; lui il Messico l&#39;ha conosciuto profondamente. Vi ha vissuto negli ultimi anni degli anni Novanta, e vi ha viaggiato in lungo e in largo, visitando luoghi nascosti situati fuori dai consueti itinerari turistici.<br /><br />Alberto (Giuseppe) Gianinazzi, scrittore della Svizzera italiana, &egrave; nato nel 1958 a Lugano. Ha lavorato per quarant&#39;anni nel campo assicurativo in Svizzera e all&#39;estero. Ha collaborato come redattore al giornale settimanale La Pagina Italiana di Zurigo. Allievo di Giorgio Orelli e di Flavio Arrigoni, ha pubblicato racconti e poesie, ha ricevuto molti riconoscimenti per le sue opere letterarie. &Egrave; presente in numerose antologie poetiche e di racconti. Tra le sue pi&ugrave; importanti monografie incontriamo: Lucciole e falene (Simple 2013, romanzo), In attesa del Big Bang (Simple 2016, racconti), L&#39;Ala Scordata (Aletti Editore 2020 - Poesie), 2000 Watt (Aletti Editore 2020 - romanzo).<br />&nbsp;