Ritornano il commissario Ferrazza e l&rsquo;ispettore Ceolin detto <i>&lsquo;Ndemo tosi</i>, qui coinvolti in un caso torbido, dai confini ambigui, al limite delle loro competenze ufficiali. Un imprenditore dal passato avventuroso, Enea Bentivoglio, titolare di una ditta di riciclo di rifiuti, viene trovato cadavere in un noto ritrovo di tossicodipendenti. Del delitto &egrave; accusato Vittorio Gugliaro, un agente della Polizia giudiziaria in forza al commissariato dello stesso Ferrazza, e la delega per le indagini viene assegnata al capitano dei carabinieri Francesco Calabrese. Temendo una vendetta da parte dell&rsquo;Arma, a causa di una precedente inchiesta di Ferrazza che aveva portato all&rsquo;incriminazione di elementi dell&rsquo;Arma stessa nel caso denominato &ldquo;Notturno metropolitano&rdquo;, il commissario si attiva in un&rsquo;indagine parallela coadiuvato dall&rsquo;ispettore Ceolin e dal detective, ex carabiniere, Romano Montanari. Il terzetto, che rappresenta tre segmenti umani del classico &ldquo;investigatore solitario&rdquo; della narrativa noir, si trover&agrave; immerso in una vorticosa vicenda di traffici illeciti di rifiuti e di flussi internazionali di stupefacenti, in cui sono coinvolti il boss della <i>&lsquo;ndrangheta</i> Manlio Tripodi e una misteriosa donna russa, Julia Litvinova, una vecchia conoscenza di Bentivoglio approdata in Italia con il figlio Ivan. Al terzetto di unir&agrave; segretamente il maresciallo dei carabinieri Iginio &ldquo;Joe&rdquo; Callegari, che non crede alla colpevolezza di Vittorio Gugliaro. Sar&agrave; un&rsquo;inchiesta faticosa, la loro, complessa, condotta sul filo del rasoio, per di pi&ugrave; trascinata, tra mille ostacoli, colpi di scena e verit&agrave; inaspettate, in una Milano oppressa da un caldo tropicale che ottunde le menti e fiacca i corpi, una citt&agrave; nerissima, nella quale, parallelamente allo svolgimento del caso, si assiste allo sgretolamento del rapporto tra Daniele Ferrazza e la sua compagna, l&rsquo;anchor woman della tv Laura Barbieri.<br /><i>Milano rovente</i> &egrave; un romanzo noir di denuncia, un&rsquo;indagine a tutto tondo sugli aspetti neri<i> </i>del mondo nel quale viviamo. Un romanzo che fa male, perch&eacute; spiazza il lettore, costringendolo a porsi delle domande alle quali &egrave; difficile dare risposte.<br /><br /><b>Alessandro Bastasi</b> &egrave; nato a Treviso nel 1949. A 27 anni si &egrave; trasferito a Milano, dove attualmente vive. Nel passato &egrave; stato attore e autore di numerosi articoli di argomento teatrale per riviste del settore e quotidiani. Dal 1990 al 1995 ha trascorso lunghi periodi all&rsquo;estero, in particolare a Mosca tra il 1990 e il 1993. Gli avvenimenti di quegli anni - di passaggio dall&rsquo;URSS alla nuova Russia - gli hanno dato materia per il suo primo romanzo <i>La fossa comune</i>, pubblicato nel 2008 e ambientato nella capitale russa. In seguito ha pubblicato i romanzi <i>La gabbia criminale</i> (2010), <i>Citt&agrave; contro </i>(2012), <i>La scelta di Lazzaro</i> (2014), <i>Era la Milano da bere</i> (2016), <i>Morte a San Siro</i> (2017) e <i>Notturno metropolitano</i> (2018), gli ultimi tre con Fratelli Frilli Editori. Suoi racconti sono presenti in varie antologie e siti letterari.