Davvero Aldo Moro &egrave; stato ucciso dalle Brigate Rosse, perch&eacute; lo Stato ha seguito la linea della fermezza, rifiutando ogni trattativa? In queste pagine alcuni testimoni diretti raccontano una storia molto diversa. Il 9 maggio 1978 lo statista democristiano doveva essere liberato, a seguito di un accordo. La Santa Sede, infatti, stava per consegnare ai brigatisti un riscatto, mentre la Jugoslavia del maresciallo Tito li avrebbe riconosciuti come interlocutori politici. Il governo italiano era d&rsquo;accordo, poich&eacute; la trattativa passava dall&rsquo;estero. Perch&eacute; allora quella mattina i brigatisti, anzich&eacute; fare loro la vittoria tanto attesa, uccidono l&rsquo;ostaggio? Probabilmente arriv&ograve; un ordine da fuori. Moro doveva sparire, perch&eacute; la sua politica aveva troppi nemici. Questa la verit&agrave; storica. Ma come si svolsero in concreto i fatti? Chi sa non parla. A raccontare quello che hanno vissuto sono solo i testimoni inconsapevoli, i soldati semplici, quelli che conoscono solo una piccola parte della storia. &Egrave; una vicenda in cui regnano le aporie: versioni diverse dei fatti, tutte verosimili. Ma allora dobbiamo rassegnarci al fatto che il dibattito sul caso Moro si protrarr&agrave; in eterno?<br />Una via d&#39;uscita pu&ograve; essere quella dei sogni e della teoria delle sincronicit&agrave;.<br />&ldquo;Il maggior valore di questo libro, ci&ograve; che lo rende raro e pregiato, sta nella meticolosa onest&agrave;, quasi certosina, con cui nulla tralascia delle mille ipotesi, anche strampalate. Che una dopo l&rsquo;altra, ma anche tutte insieme concorrono, pure confondendosi, all&rsquo;allestimento dei macchinari scenici e mitologici entro i quali si proceder&agrave; comunque al sacrificio di una figura decisiva del potere in Italia alla met&agrave; degli anni Settanta&rdquo;. (Filippo Ceccarelli)