Alfio Saligari, Gianni Rubio Fagioli, Arianna Denti... Cosa &egrave; rimasto di tutti loro dopo quel maledetto aprile 1981? E Lorenzo Colli?<br />Dalla baita in Val d&rsquo;Ayas, dove ora vive in solitudine, ha intrapreso un nuovo percorso di vita nella luce di una rinascita interiore, di una riscoperta spiritualit&agrave;. Da quel terribile giorno, che ha cambiato le vite di ragazzi che credevano nella lotta armata come unico modo drastico per ripulire la societ&agrave; sporca dal fango della corruzione e dell&rsquo;ingiustizia, sono passati pi&ugrave; di trenta lunghi anni che hanno lasciato segni indelebili su tutti coloro che parteciparono in prima linea a quegli eventi. E quegli stessi eventi hanno marcato, pi&ugrave; o meno indirettamente, anche la vita di Sandro Bontempi che oggi, dalla finestra del suo appartamento in Borgo Ticino, a Pavia, guarda, osserva, uno scorcio della sua attuale citt&agrave;. Ma i pensieri, si sa, fanno brutti scherzi e lo riportano indietro nel tempo, quando Pavia era un&rsquo;altra citt&agrave;, percorsa da fremiti, paure, tensioni, lotta politica violenta, come lo era l&rsquo;Italia degli anni &rsquo;70-&rsquo;80. Finch&eacute; un giorno la sua routine quotidiana &egrave; incrinata...<br />Un mondo di corrotti e corruttori, di ideali e cieche ideologie si ricompone in un intricato puzzle in cui mancano per&ograve; alcune tessere.<br />A ritrovarle saranno, come sempre, Sambuco e Dell&rsquo;Oro, con il loro fiuto e la loro esperienza, cos&igrave; da ordinare ogni elemento, tra passato e presente, in una Pavia che si sta preparando a un altro Natale.