Dopo un lungo silenzio, Alessandro Vaglio torna per dare ancora voce alla sua anima. Con questa silloge, fino a oggi la pi&ugrave; intima e sofferta, trasforma il dolore di una insostenibile separazione terrena in suo confidente e guida. Ci regala versi quanto mai profondi, trovando parole la cui essenza divina descrive il viaggio attraverso l&rsquo;intimit&agrave; del suo cuore. <i>Come se il cielo finisse dove comincia il tuo volto. </i>Cos&igrave; si chiudeva, in un sottile richiamo dall&rsquo;impeto quasi profetico, una poesia di &ldquo;In un ultimo gioco di luce&rdquo;, l&rsquo;ultima raccolta pubblicata dall&rsquo;autore. E allora, &ldquo;Nel fondo illimitato dei tuoi occhi&rdquo; altro non &egrave; che quel nuovo immenso cielo sgorgato da quel volto adorato, in un sublime rapporto invariato ma invertito. I suoi versi lasciano la forte sensazione che il ricordo di ci&ograve; che si &egrave; vissuto nel cuore e nell&rsquo;anima sar&agrave; il rifugio certo quando l&rsquo;assenza sembrer&agrave; troppo grande per andare avanti. Ma un amore vissuto cos&igrave; &egrave; un dono prezioso che non tutti avranno avuto il privilegio di vivere. In questi componimenti, la vena malinconica dell&rsquo;autore viene quanto mai impreziosita dall&rsquo;intensit&agrave; del sentimento e ci lascia, alla fine, con un senso di pace e di comunione.