Grazie alla presenza di un porto strategico perfettamente inserito nella rete mediterranea di cabotaggio dotato di torri, fari, banchine, con cantieri navali, magazzini, apot&egrave;che e persino una borsa valori,<b> Gaeta</b> ottenne numerosi privilegi mercantili che i Gaetani vollero inserire negli <b>Statuta</b>. I capitoli dedicati alla regolamentazione dei traffici marittimi, alla pesca, ai marinai, alla sicurezza della navigazione e al procedimento per la risoluzione delle controversie mercantili o comunque afferenti al ramo marittimo, di chiara derivazione romanistica per via dell&rsquo;originario status di Ducato &ldquo;satellite&rdquo; di Bisanzio, possono essere considerati ancora oggi un esempio di virtuoso rapporto tra una citt&agrave; costiera e la sua prevalente economia.<br /><br /><b>Alfonso Mignone</b>, salernitano, &egrave; avvocato specializzato in <b>Diritto della Navigazione e dei Trasporti </b>nonch&eacute; autore di saggi riguardanti la storia marittima del Mezzogiorno d&rsquo;Italia&nbsp;<br />Per <b>Passerino editore</b> ha gi&agrave; pubblicato <b>La tutela comunitaria del passeggero tra normativa e giurisprudenza</b> (2020), <b>Navi e porti della Badia di Cava</b> (2021) e <b>Il progetto di codice marittimo del procidano Michele De Jorio</b> (2022).