Molti di noi si chiedono quando è nata la poesia, in realtà è difficile <br/>dare una risposta precisissima, si pensa che essa sia nata prima della <br/>scrittura: anzi le prime forme di poesia erano essenzialmente orali, <br/>come l'antichissimo canto a batocco dei contadini e i racconti dei <br/>cantastorie. Solo molto tempo più tardi, a seguito dell'invenzione <br/>della scrittura (2.300 &ndash; 2.500 a. C), che parola e musica potettero<br/>scriversi in qualche modo e differenziarsi.<br/>Del resto la scrittura era ancora ignota, i poeti erano in sostanza<br/>costretti a ricordare tutto a memoria. Non si conosce esattamente la <br/>sua origine, si ritiene che sia stata inventata intorno al XVIII&deg; secolo<br/>a. C., (si potrebbe anche dire: avanti era volgare o avanti era <br/>comune), dai popoli baltaci, nell'attuale Finlandia.<br/>Comunque la poesia è molto più che una parola, è anche immagine e <br/>ritmo, è un gioco attraverso il quale i piccoli lettori possono<br/>apprendere a giocare con il linguaggio, il che migliora le connessioni <br/>del loro cervello al momento di esprimersi, accrescendo, di pari <br/>passo, il loro vocabolario e la loro capacità di comprensione.<br/>Saranno forse in molti a non sapere che fu Enheduanna, la <br/>sacerdotessa sumera, vissuta nella Mesopotamia del XXIV&deg; secolo a. <br/>C., a essere la voce millenaria della poesia, giacché fu il primo poeta <br/>conosciuto a livello mondiale, avendo lei firmato i suoi <br/>componimenti, sia pure nei caratteri cuneiformi della sua antica <br/>cultura; Affermiamo, pertanto che lei fu il primo poeta del mondo, ed <br/>è bello dirlo, era una donna.<br/>Molti anni addietro pensavo a tante e a tante cose sulla poesia e da <br/>ragazzo che ero, mi chiedevo perché essa fosse chiamata lirica, per <br/>cui scavando sui libri, capii che la poesia avesse due distinti <br/>significati, giacché in origine, presso i Greci, era cantata con <br/>l'accompagnamento del suono della lira, quindi lirica e poi vi era una <br/>poesia affettiva, nella quale prevaleva l'espressione della pura <br/>soggettività del poeta.<br/>Nell'età romana la poesia si basava sull'alternanza tra sillabe lunghe <br/>e sillabe brevi, tanto che il metro più diffuso era l'esametro.<br/>Ben sappiamo che il primo poeta della letteratura italiana è stato San <br/>Francesco d'Assisi e che Gabriele D'Annunzio è stato definito il <br/>poeta vate per il suo culto della parola molto evocativa e a tal tempo <br/>anche capace di far vivere i suoni della natura, afferrandone la vera <br/>essenza della realtà, al punto d'assaporarla fino a identificarvisi.<br/>Questo quadernetto di poesie, nasce come mia solita abitudine di fare, <br/>per la pura e semplice necessità di scrivere un componimento al<br/>giorno, e questo, a seguito di un'ispirazione presentatasi nel sonno <br/>ogni notte e ricordata poi di giorno nel primo meriggio, anche se con <br/>una certa difficoltà mnemonica.<br/>Oltremodo passando ora, al concetto di poesia, mi piace ricordare <br/>che essa è un componimento in versi, capace di giocare sui vuoti e <br/>suoi pieni, usando il silenzio per far risuonare e significare le sillabe <br/>e i suoni, direi significato e significante insieme, quali elementi del <br/>linguaggio. Ebbene, è giusto rilevare che è proprio di siffatta <br/>sottolineatura concettuale che si occuperebbe chi fa poesia, e senza <br/>successivi aggettivi.<br/>La poesia ormai si sa è una finzione, creazione di un mondo <br/>fantastico, diverso da quello reale, nonostante sia legato a esso, <br/>attraverso il quale, il poeta esprime sentimenti e idee, parlando di se <br/>stesso e degli altri. Caratteristica della poesia, finisco, che è la <br/>funzione poetica, cioè il suscitare emozioni e suggestioni nel lettore.<br/>Pertanto, a un ipotetico lettore di quanto contenuto in questo piccolo <br/>quadernetto di sessanta poesie, dico che è proprio ciò che vorrei <br/>suscitare, in altre parole emozioni e suggestioni senza limiti.