L&rsquo;animo umano &egrave; in continuo conflitto con s&eacute; stesso. L&rsquo;amore e l&rsquo;odio la fanno da padroni, soprattutto quando in gioco &egrave; il desiderio di affetto negato, sia nei rapporti familiari che in quelli sentimentali. Tale contrapposizione si amplia ancor di pi&ugrave; se vissuta all&rsquo;interno di un piccolo paese arroccato sul mare, quale &egrave; Porto Pescatori, cornice del romanzo, popolato da personaggi fortemente idiosincratici e straordinariamente reali, capaci di restituire l&rsquo;atmosfera della provincia con tutti i suoi difetti e le sue virt&ugrave;. I protagonisti che si alternano sulla scena (ad eccezione di Mario, capitano dei carabinieri chiamato a investigare) hanno tutti un vuoto interiore che non riescono a colmare: Eva, Marco, Francesca, Nino&hellip; persino il perfido Giulio, disposto a tutto pur di appropriarsi di un antico tesoro. Quella sensazione di vuoto si traduce in comportamenti molto diversi e induce i vari personaggi a prendere scelte dolorose e ardite, se non estreme, tutte vicine alla perdizione.&nbsp;<br /><i>La montagna degli scheletri</i> presenta una complessa stratificazione interna; colpisce la ricca ambientazione, l&rsquo;intreccio della trama e l&rsquo;abilit&agrave; con cui il narratore, tra flashback e anticipazioni, gioca con il suo immaginario, regalandoci un&rsquo;opera corale dalla personalit&agrave; kafkiana.<br /><br /><b>Alfredo Frezza</b> &egrave; nato a S. Maria Capua Vetere l&rsquo;08 settembre 1953. Avvocato civilista-giuslavorista, si &egrave; laureato nel maggio 1976 in Giurisprudenza presso l&rsquo;Universit&agrave; di Bari. Ha collaborato nel 2004-2005 con il quotidiano &ldquo;Il Quotidiano di Caserta&rdquo; curando la rubrica settimanale &ldquo;Diritti e Doveri&rdquo;, che affrontava problematiche sociali di attualit&agrave;, sia sotto l&rsquo;aspetto giuridico che morale, presenti nella societ&agrave; contemporanea.<br />