Nel 1923 il mito dei Brontë era già affermato al punto da dare vita a due fazioni di studiosi e appassionati: da un lato i sostenitori delle sorelle Charlotte, Emily e Anne, dall’altro quelli a favore di Branwell. Alice Law apparteneva a questo secondo gruppo. Il suo saggio biografico, scritto sull’onda della concitazione per rendere giustizia alla memoria oltraggiata di Branwell, è un appassionato resoconto che ha il chiaro intento di rivalutare la figura dello sfortunato fratello, il cui talento era stato troppo a lungo sminuito dai suoi detrattori. L’autrice scrive con tenerezza e con amore, persino quando affronta l’annosa quanto fantasiosa questione del suo tempo: chi scrisse davvero "Cime tempestose"? Alice Easton Law nacque a Burntisland (Scozia) il 23 ottobre 1870. Figlia di William Law, commesso viaggiatore, e Catherine Morton, emigrò in Nuova Zelanda con la sorella Mary Blythe nel 1880. Tornata in Inghilterra nel 1902 si dedicò all’insegnamento della musica, soprattutto del pianoforte per non vedenti. Membro della Auckland Society of Musicians, fu autrice di "Songs of the Uplands". Rimasta sempre nubile, morì a Auckland il 28 agosto 1942. La sua passione per i Brontë nacque in famiglia: il padre era un collezionista di dipinti, manoscritti e libri rari, tra i quali figuravano numerosi reperti della famiglia Brontë. Questi costituirono la cosiddetta Law Collection di Rochdale, ereditata dal nipote Alfred, dopo la scomparsa del quale fu smembrata e dispersa.