Encomio d&#39;onore nel 2&deg;Concorso Artistico-Letterario Nazionale &quot;La nebbia agli irti colli&quot;.<br />E&#39; un racconto in versi a volte in lingua madre a volte in &quot;vernacolo&quot;.<br />Il lettore de &ldquo;La Corrida dj Longhisi &rdquo; &egrave; trasportato in un piacevole ed emozionante viaggio nel passato.<br />Impressionante &egrave; la capacit&agrave; di Biagio di scrivere con estrema precisione, come in una nitida fotografia, le immagini del passato prossimo e le scene di vita quotidiana.<br />L&rsquo;avvio dell&rsquo;opera cattura immediatamente l&rsquo;attenzione e incuriosisce il confronto tra la corrida e il ricordo della macellazione, truce spettacolo, che attirava l&rsquo;interesse di tutto il quartiere.<br />Da rimarcare, per&ograve;, la sensibilit&agrave; e il rispetto dell&rsquo;autore per la morte degli animali che non pu&ograve; e non deve essere mai inutile.<br />In Biagio, la nostalgia per i luoghi, le cose e la vita della sua infanzia &egrave; fortissima e traspare costantemente. La nostalgia non gli impedisce, per&ograve;, di descrivere i fatti con il necessario distacco del narratore.<br />L&rsquo;amore per la famiglia, per gli amici e per il paese natio sono il leitmotiv dell&rsquo;intera opera.<br />Fin dall&#39;inizio ci si cala immediatamente nella realt&agrave; di quei tempi rivivendone le atmosfere, i suoni, i colori, i profumi.<br />Alcune scene sono ormai inevitabilmente confinate nel passato, come le donne che fanno il bucato al fiume o gli asini carichi della soma.<br />Come pure appaiono anacronistici e bellissimi i ricordi dei primi contatti amorosi tra adolescenti; delicati, timidi e carichi di emozione, cos&igrave; diversi da come ci appaiono oggi le relazioni interpersonali delle nuove generazioni.<br />Altre immagini sono, invece, ancora attuali .<br />Si rivedono, come in un film, persone indimenticabili, che, senza assurgere agli onori delle cronache ufficiali, hanno caratterizzato un&rsquo;epoca, contribuendo, ognuno per la sua parte, a costituire il tessuto connettivo di quella societ&agrave;.<br />Anche i miti narrati per generazioni ai fanciulli sono ripercorsi da Biagio, che lascia il dubbio sulla effettiva natura immaginaria di tali racconti.<br />Gli svaghi gioiosi dell&rsquo;infanzia sono tratteggiati con grande dovizia di particolari, svelando la nostalgia dell&rsquo;autore per la loro semplicit&agrave; ed innocenza, ma anche il suo rammarico per quelli crudeli, come la caccia alle lucertole.<br />Il ricordo dei drammi umani della comunit&agrave; &egrave; vivissimo e la narrazione assume toni struggenti e fortemente coinvolgenti.<br />Ho contemplato, fortemente coinvolto, la descrizione immaginata dei sentimenti dei lavoratori che il fato volle vittime del lago Ampollino e il commovente contrasto tra la vivacit&agrave; del piccolo zio Orlando e la crudezza della disgrazia che lo vinse, addolcita e rasserenata dalla religiosa speranza della vita ultraterrena. Un angelo lo volle in Paradiso.<br />Tutto, anche il piccolo evento quotidiano, nello scritto di Biagio assume importanza e toni quasi solenni; non c&rsquo;&egrave; niente di superficiale e di inutile nella vita di tutti i giorni.