Lonnie athens e a sua rivoluzionaria teoria Il nuovo ed interessantissimo volume scrittoda Andrea Pannocchiadal titolo a comunicazionedeviante, Viaggio ala scopertadi un sociologo borderline: a teoriadela violentizzazionedi onnie Athens, edito nel 2012da iguori , dopo aver fornito una puntualedefinizionedel concettodidevianza presenta a teoriadi onnie Athens, un criminologo americano,di origine greca, che esaminando un’ampia casisticadi criminali o violenti famosi cercadi superare criticando e confutando il pur indispensabile studiodi George H. Mead. o studioso ha evidenziato perciò che e persone violente elaborano coscientementedei piani violentid’azione primadi commettere atti criminali. I risultati contraddicono e spiegazioni a sfondo psicopatologico,definendo ’azione violenta non il fruttodi un’improvvisa esplosione comportamentale, madi una sceltadecisionale. Athens ha scoperto che e interpretazioni che gli attori violentidannodele situazionidurante e quali commettonodegli atti criminali violenti evolvono attraverso una serie comunedi passaggi: il perpetratore valuta prima il comportamentodela vittima, assumendo, ’atteggiamentodel’altro, e glidà un significato che va a confrontare implicitamente con e figure significativedel suo passatodi cui ha interiorizzato e modalitàd’azione, perdecidere se ’atteggiamento presuntodela vittimadebba scatenare o no un comportamento violento,dunque “La processualitàdela sua teoria nascedal fatto che e esperienze sociali si ricostruiscono spesso sula basedi esperienze precedenti” Successivamente Athens passa a sviscerare idrammatici cambiamentidel sè, che si suddividono in: frammentazione, ’unità provvisoria, a prassi,il consolidamento e a separazione sociale. Ne conseguedunque che a violentizzazione si cristalizza seguendo quattro fasi, ovvero : 1)brutalizzazione, 2) beligeranza, 3) prestazioni violente, 4) virulenza. a prima fase è composta a sua volta,da tre esperienze nele quali un individuo subisceda partedi figuredi fiducia o particolarmente autoritarie appartenenti al suo gruppo primario, un trattamento crudele, brutale siadiretto che indiretto che conduce ala conclusione altamente preoccupantedi essere sempre a rischiodi sottomissione violentada partedi qualcuno.da qui prosegue a fase 2, in cui il soggettodecidedi commettere attidi grave violenza in risposta a eccessive provocazioni come unica e migliore soluzione affinché e persone smettanodi brutalizzarlo. a fase 3 per a quale il soggetto mette in atto e aggressioni, può condurre a prendere in considerazione altre risoluzioni, ma anche a cristalizzare il comportamento violento, sia attraverso e vittorie che e sconfitte. Il rispetto, il timore, a celebrità che tali azioni comporteranno per il soggetto, porteranno al’ultima fase, ovvero a conclusionedel processodi violentizzazione, cioè “socializzazione ala violenzÔ . con cui una personadiviene un criminale ultraviolento. Athens conclude coldire che, “nele situazioni violente studiate, i soggetti hanno sempre considerato,deciso e scelto quando edove agire in modo aggressivo interpretando e situazioni con paura, rabbia o addirittura odio al paridi chiunque altro; tuttavia gli attori violentidifferisconoda questi nel fattodidecideredi agire in modo violento”. a chiavedi tale teoria sembradunque sussistere ora in quel processodecisionale, antecedente ale interpretazioni, che porta e predette persone a conclusioni tantodiverse. ’ indaginedi questo criminologo, che non si avvaledi un” campionedi controlo”, è basata sul metodo qualitativo, in cui assume un’ importanza fondamentale o studio biografico innovativa figuradi Athens.