Un giorno, quasi per caso, all&rsquo;interno di una vecchia valigia, Angela trova un taccuino appartenente a suo padre Antonio: sono memorie della sua giovinezza e del periodo della Seconda guerra mondiale. Nel diario, la cui prima pagina riporta &ldquo;Mignano, ottobre 1930&rdquo;, sono raccolti gli eventi della vita di Tot&ograve; e della sua famiglia, le piccole gioie, come il trasferimento al Castello e i primi amori, ma anche i momenti pi&ugrave; bui, quelli della fame e della povert&agrave;, della guerra e della deportazione.<br /><br /><b>Angela Cortellessa</b> &egrave; nata a Mignano Monte Lungo (CE) il 18 settembre 1948. Trasferitasi giovanissima con la famiglia a Roma, vi ha proseguito gli studi laureandosi in Lettere presso l&rsquo;Universit&agrave; &ldquo;La Sapienza&rdquo;. Ha insegnato a Milano e a Roma prima di tornare, in et&agrave; matura, a vivere nella terra di origine dove ha continuato l&rsquo;attivit&agrave; di docente liceale e coltivato la passione per la scrittura. Negli anni &rsquo;80 ha fondato un Circolo culturale, ancora attivo, in seno al quale ha operato ricerche, approfondimenti e pubblicazioni che hanno come tema centrale il territorio, la sua evoluzione storico-sociale e la realt&agrave; umana di un meridione d&rsquo;Italia poco conosciuto.<br />&nbsp;