Claudio De Angelis aveva un passato da rileggere, un futuro da ripensare e il cuore ossidato dall’infelicità; sua moglie Anjelica, dispotica e ostinatamente infedele, una vita di cui scusarsi. Claudio, trentadue anni ed ex indossatore, aveva un confidente, un vecchio quaderno nero del 1897 che suo nonno gli aveva regalato il primo anno di scuola e da cui non si era mai separato. Gli aveva dato un nome: Alain. Gli parlava spesso, con la voce o con il cuore e sempre come se si trattasse di un caro amico fisicamente presente, in grado di ascoltare con pazienza ed elargire consigli preziosi. Sua moglie Anjelica, una donna di successo, bellissima, sensuale, intraprendente è la protagonista di un romanzo che si potrebbe definire erotico. Una donna in carriera, sposata e madre di un bambino, che non si fa scrupoli a vendere il proprio corpo al primo offerente. Lei, cercatrice di turbamenti, tradisce per il gusto dell’eccitazione e denaro data dal fare qualcosa di proibito. Per lei, il tradimento è l’equipollente di uno sport estremo. Anjelica, consapevole del suo fascino irresistibile, non ha limiti e sa che ogni affare deve concluderlo - o iniziarlo - a letto. Il suo insaziabile desiderio sessuale, tuttavia, non è legato solo agli affari, sebbene spesso lei lo ribadisca ai suoi partner quando riceve il lauto compenso alle sue prestazioni; si tratta di una vera e propria psicosi, di una dipendenza dal sesso che la pervade continuamente, al punto da portarla a considerare tutto il resto in secondo piano: gli affetti, il figlio, le amicizie. Il rapporto con il marito Claudio, è del tutto ambiguo. Lei lo umilia in continuazione torturandolo psicologicamente, lui è consapevole dei suoi tradimenti addirittura consumati anche davanti ai suoi occhi afflitti, eppure continua a rimanere inerme, succube di un’intraprendenza così travolgente, da lasciare senza parole e senza azioni. Nella prima frase si è volutamente usato un verbo al condizionale perché, in realtà, questo romanzo non è solo un romanzo soft erotico: indubbiamente gli amanti del genere ne trarranno godimento, ma il lettore attento saprà cogliere diversi spunti di riflessione, a cominciare dal dramma di alcuni padri ai quali vengono portati via i figli dalle mogli straniere dopo le separazioni tra coniugi, fino al tema della corruzione che coinvolge anche il settore della giurisdizione, passando per il tema del potere dei soldi e del sesso in affari. Gli amanti descritti nel romanzo, son degni specchi grotteschi dei vizi non comuni della borghesia più bieca e degenerata. Anjelica è docile e doma con gli amanti e ferocemente violenta con il marito innamorato. Pagina dopo pagina la loro storia si fa sempre più compromettente, più audace in una città sempre piovigginosa e nebulosa come la mente del marito di Anjelica. Claudio inizia a chiedersi dove tutto questo lo porterà, se sarà possibile scindere le sue sofferenze dall’amore sano con la vita di tutti i giorni e soprattutto se davvero una donna accidiosa può essere dotata anche di un’insensibilità verso il figlio ed di un amore privo di corruzione e denaro. Un altro aspetto interessante che contraddistingue il romanzo dagli altri che appartengono allo stesso genere, è rappresentato dal fatto che l’autore lascia spazio anche al sentimento sincero e incondizionato, all’affetto profondo che lega un genitore al figlio, all’amore che continua a vincere in una società dominata dal materialismo e dall’individualismo. o al di là… dell’erotismo che vi farà eccitare le parti intime.