Sicilia, XVII secolo. La regione &egrave; in profondo sconvolgimento: rivolte popolari, via-vai di briganti per le strade, visioni religiose e politiche che si scontrano e, infine, il terremoto nella parte orientale dell&rsquo;isola, nella Val di Noto, nel 1693. Circa 60 mila vittime. &Egrave; l&rsquo;ora della ricostruzione. Tra i pionieri, protagonisti di questa avventura sociale, c&rsquo;&egrave; Nino Pacino, ex potente, adesso esponente del popolo, per qualcuno don ma non per tutti.<br />I personaggi di questo romanzo stanno a met&agrave; strada tra due mondi, il vecchio e il nuovo, tra ci&ograve; che &egrave; sempre stato e ci&ograve; che si ammanta di modernit&agrave;. Divisi tra credenze popolari e storia, tra religione e raziocinio, tanto i ricchi quanto gli umili cercano di spiegare i fenomeni della giustizia e dell&rsquo;ingiustizia, chi ricorrendo alla Provvidenza, chi alla filosofia &ndash; a sua volta, per alcuni di loro, una forma di Provvidenza essa stessa &ndash; e chi al fatalismo. L&rsquo;ambientazione di <i>Sciaroti</i> &egrave; al contempo storica e astorica, affresco di un mondo che &egrave; stato e che tenta di rinascere e narrazione di un mondo che non vuole cambiare.<br /><br /><b>Angelo Pasqualini</b> (Catania, 1946), docente di Storia e Filosofia nei licei, in pensione. Vive attualmente tra Termoli e Parma. Ha pubblicato le raccolte di novelle <i>La civetta del ragionier Agatino </i>(Libro italiano, 2005) e <i>Il trionfo di Proteo</i> (Ibiskos, 2014) e <i>Termoli, storia di una citt&agrave;</i> (con Costantino Felice e Sergio Sorella; Donzelli, 2009).