Santino Bentivoglio è un professore di matematica che sta per andare in pensione. È stanco del suo lavoro sconclusionato in classi traboccanti di alunni scalmanati.
Seguendolo nel suo abituale percorso, dall’arrivo a scuola sino all’entrata in classe,
si incorre in figure scolastiche consuete ma con tratti satirici: il preside protetto da colonne di carte protocollate, il vicepreside che ricopre il ruolo di stuntman, i docenti, improbabili protagonisti di episodi inverosimili, i bidelli dinoccolati e sornioni, e per finire gli alunni, personaggi principali che senza muovere un dito riescono a modificare le strutture neuronali dei loro insegnanti.
Da questo marasma scolastico Bentivoglio sente il bisogno di scappare e sovente si abbandona a fantasie di fuga. Ma proprio durante una delle sue solite immaginazioni egli riuscirà improvvisamente a vedere i suoi studenti sotto una luce diversa che darà spessore al suo ruolo di insegnante.