Il&nbsp;<b>Rivelazione di Pietro</b>&nbsp;&egrave; un apocrifo scriverlo Nuovo Testamento. Il testo originale deve essere stato scritto intorno alla met&agrave; del II secolo. Questa rivelazione non deve essere confusa con quella omonima&nbsp;Rivelazione gnostica di Pietro.<br />L&#39;esistenza di questa Rivelazione di Pietro era nota. Diversi antichi scrittori cristiani hanno menzionato il testo. Clemente d&#39;Alessandria (150-215) incluse nelle sue opere citazioni dall&#39;Apocalisse di Pietro. La rivelazione faceva parte del Canon Muratori, un testo della fine del II secolo contenente la pi&ugrave; antica lista conosciuta dei libri del Nuovo Testamento. &Egrave; anche menzionato nel Codex Claromontanus dal VI sec. Lo storico della Chiesa Sozomeno (400-450) ha riferito che il testo dell&#39;Apocalisse &egrave; stato letto Buon venerd&igrave;. Il testo deve aver avuto una certa autorit&agrave; ed &egrave; stato ampiamente letto sia nel cristianesimo orientale che in quello occidentale, specialmente nel terzo e quarto secolo. Una versione pi&ugrave; completa e probabilmente pi&ugrave; antica del testo &egrave; nota da due manoscritti etiopi trovati all&#39;inizio del XX secolo. Quei manoscritti risalgono all&#39;VIII secolo. Le versioni greca ed etiope presentano alcune differenze sostanziali, sebbene trattino sempre lo stesso tema.