L&#39;ultimo giorno di gennaio dell&#39;anno 1882, un signore, alto della persona, dal volto abbronzato e dai baffi grigi, scendeva di carrozza, sulle prime ore del mattino, come a dire fra le otto e le nove, davanti ad un portone della via Nazionale, in Roma. Aveva l&#39;aria assai nobile, era vestito con severa eleganza e andava diritto, con soldatesca bal&igrave;a, come un colonnello in abito cittadino, che sotto le spoglie inusitate lascia indovinare i suoi trent&#39;anni di spallini. Entrato nell&#39;androne, e osservata non senza stupore la magnificenza delle scale, ascese al secondo piano, dove era scritto, su d&#39;una piastra di porcellana, &laquo;Cav. Arrigo Valenti.&raquo;<br /><b>Arrigo il savio, Anton Giulio Barrili</b><br /><br /><b>Anton Giulio Barrili</b> (Savona, 14 dicembre 1836 &ndash; Carcare, 14 agosto 1908) &egrave; stato un patriota e scrittore italiano.