&quot;Senza fiori nascosti nella sottoveste, ma con un volumetto tra mani e liberamente in mostra per ogni gen&igrave;a di curiosi, Aldo De Rossi era andato, verso le tre del pomeriggio, a far visita alla signora. Non istate a credere che io voglia entrare cos&igrave; leggermente in materia, defraudandovi del nome di lei. Non mi avviene sempre di sapere quel che si deve a Cesare; ma ho sempre saputo quel che si deve ai lettori, e sopra tutto alle lettrici. Vi dir&ograve; dunque che la signora si chiamava Elena Vezzosi, e meritava cos&igrave; il suo nome di battesimo come quello della famiglia in cui era entrata da otto a nove anni; di guisa che si soleva dire, senza aver l&rsquo;aria di farle un complimento, che l&rsquo;uno e l&rsquo;altro dovevano essere stati inventati a bella posta per lei. La signora Elena era bellissima dalla punta dei capegli a quella dei piedi, ed io lascio pensare a voi che sorte d&rsquo;elettricit&agrave; dovesse sprigionarsi da quelle due punte. A farvela breve, ella possedeva tutte le attrattive, della bellezza e dello spirito. Eppure, non si conosceva che avesse un amante; la qual cosa parr&agrave; strana, con la facilit&agrave; che hanno le donne di trovarsene sempre uno tra&rsquo; piedi, e con quell&rsquo;altra, anche maggiore, di vedersene imprestare una mezza dozzina. Ma, strano o no, il fatto era questo, e si vedeva chiaro che la signora Elena non amava nessuno. Di certo, non l&rsquo;aveva detto, o lasciato sperare ad anima viva; tanto che le male lingue avevano finito col dire che ella amava solamente s&egrave; stessa. Gi&agrave;, tutte cos&igrave;, quando sono troppo belle, e quando lo specchio &egrave; li per farne testimonianza, tanto pi&ugrave; credibile quanto meno interessata.&quot;<br /><br /><b>O tutto o nulla</b>, Anton Giulio Barrili<br /><br /><b>Anton Giulio Barrili </b>(Savona, 14 dicembre 1836 &ndash; Carcare, 14 agosto 1908) &egrave; stato un patriota e scrittore italiano