Come un funambolo, il protagonista del romanzo tenta di tenersi in equilibrio sulla linea di demarcazione tra opposte dimensioni. Eternamente in bilico sul filo dei ricordi, uno dopo l&rsquo;altro si svelano come piccoli scrigni contenenti schegge preziose di umanit&agrave; perduta.<br />Il silenzio dopo la morte, il nulla, l&rsquo;attimo che precede il distacco, sono tra i temi ampiamente e ottimamente espressi dal nostro bravissimo Autore, Antonio Dalla Casa.<br />Si avvicendano cos&igrave; ricordi incessanti, intrecciati tra loro da un fil rouge che tende a collegarli l&rsquo;un l&rsquo;altro e a rimarcare l&rsquo;impossibilit&agrave; del protagonista, la sua staticit&agrave; nei confronti dei sentimenti, degli impulsi. Consapevole del suo limite, si accinge a scendere nelle profondit&agrave; del suo Io, tra le emozioni mai palesate, ora, nel suo viaggio interiore, le coglie e le rivive.<br />Ci&ograve; che ha caratterizzato il suo passato &egrave; sparso e frammentato in tanti piccoli elementi, flash back che, incessanti, mostrano abitazioni, spezzoni di vita vissuta e stralci di dialoghi.<br />Il protagonista non teme i suoi fantasmi e tra l&rsquo;intorpidimento del suo dormiveglia e il presente ne accarezza il ricordo, e ci conduce attraverso una narrazione onirica, pulita, essenziale e colloquiale.<br />Il nostro narratore scrive sotto pseudonimo e ci regala un testo veramente speciale: Io con altri fantasmi.