La Terra era ormai diventata un luogo inospitale, dilaniata e ferita dal male scatenato dagli uomini. Fuggire sembrava l&rsquo;unica soluzione, in quel momento oscuro in cui i conflitti e la distruzione parevano destinati a durare in eterno. Eppure nessun luogo sulla Terra sembrava essere sufficientemente lontano, n&eacute; abbastanza sicuro.<br />Poi, improvvisamente, un richiamo ci giunse dalle stelle, dalle remote e sconosciute profondit&agrave; del cosmo. Qualcuno voleva salvarci, portarci via, offrirci protezione su un pianeta lontano, dove avremmo potuto vivere al sicuro da ogni sofferenza. Avel ci aspettava, per concederci la pace interiore che sognavamo da sempre.<br />Quella terra promessa, quel paradiso caldo e accogliente, aveva soltanto un piccolo prezzo&hellip; avremmo dovuto smettere di essere tutto ci&ograve; che eravamo prima; avremmo dovuto dimenticare ogni cosa.<br />Ma un uomo &egrave; qualcosa di pi&ugrave; dei suoi ricordi. Era questo che la gente delle stelle non avrebbe mai potuto capire&hellip;<br />&ldquo;Oltre la linea narrativa, tra le pieghe dell&rsquo;avvincente storia narrata ne <i>Le lune di Avel</i>, intravediamo un disagio grande: quello di diventare profughi, non solo a livello fisico e territoriale, ma soprattutto emotivamente. Si tratta di uno specchio implacabile sul disagio pi&ugrave; angosciante della nostra societ&agrave;, quello della solitudine emozionale, il rischio di trovarsi costretti a vivere rinchiusi nel proprio mondo individuale mentre tutto intorno ci appare estraneo, ostile e impenetrabile&rdquo;. (Corrado <i>DadoBax</i> Cozza)<br />Un libro che &egrave; un grande inno ambientalista, ma anche un&rsquo;analisi profonda della forza interiore dell&rsquo;umanit&agrave;, un invito esplicito a tirare fuori il meglio di noi stessi, prima dell&rsquo;irreparabile.