Un volto di giovane donna dipinto in un quadro ha accompagnato l'adolescenza di Luciano: era il suo ideale di donna, musa ispiratrice del suo immaginario romantico e amica virtuale, depositaria delle sue incertezze di maschio in crescita. Poi l'incontro con Silvana, la bellissima moglie, fonte unica del suo desiderio adulto, che cancella quel ricordo, sostituendolo con amore e passione veri. Ma è anche la consapevolezza della fragilità di un desiderio raggiunto, la forza del tempo che passa e che mina la capacità di mantenere vivo il desiderio per qualcosa che si possiede. Luciano vede così ridursi la capacità di manifestare il suo desiderio per Silvana. Improvvisamente si ritrova solo, con le sue ansie, le sue insicurezze, con il timore di non riuscire a soddisfarla, rischiando così di perdere quel senso di superiorità, a lui necessario per il suo ruolo di maschio. Solo. Una sua scelta di vita. Un atteggiamento che ha radici lontane. Un bisogno irrinunciabile. Ed ora, in solitario affanno, Luciano parte alla ricerca della soluzione. Il suo sarà un viaggio inimmaginabile che lo condurrà ad avventure con donne bellissime, cavie inconsapevoli di esperimenti farmacologici, vittime e carnefici della sua visione solitaria, egoistica, egocentrica, alla quale il protagonista trova giustificazioni personali convincenti. La storia con Silvana sembra alla fine. Invece è solo l'inizio. La donna del quadro, come per magia, si materializza e, attraverso un viaggio nella notte e un incontro dai sapori magici, lo condurrà ad un sorprendente finale.