Sin dalla prima pagina, il lettore potrà addentrarsi in un mondo bizzarro, ovvero quello della “Fattoria delle anatre selvagge” del Signor Benson, una fattoria popolata da diverse specie di animali da cortile, ognuno dei quali con un proprio nome, una propria storia e un proprio carattere. Da subito, infatti, si capirà che questi non sono dei semplici animali, ma i veri protagonisti di una storia che racchiude dentro di sé valori e messaggi di notevole spessore. A di là dei singolari e avvincenti rapporti che si instaurano tra gli animali stessi della fattoria, il lettore potrà entrare e conoscere fino in fondo l’animo del vecchio fattore, dai suoi ricordi alle sue speranze, dai dolori ai rimpianti. Attraverso un linguaggio fluido e scorrevole, quindi, la trama risulterà essere di piacevole lettura riuscendo a coinvolgere il lettore, incuriosendolo nel proseguire e scoprire l’evolversi della particolare ribellione che viene ad accendersi tra gli animali, contro il loro stesso fattore. Mediante l’utilizzo del mondo animale, inoltre, verranno messe in scena diverse problematiche attuali che affliggono la nostra società. Ed è così che in questa piccola fattoria si può ritrovare l’intera umanità, tra sapori e dissapori, tra luci e ombre, tra pace e conflitti. Per questa ragione, l’opera potrà senz’altro essere apprezzata da un vasto pubblico, sia giovane che adulto.