Negli ultimi tre secoli l&rsquo;Occidente prima, e poi il mondo intero, sono cambiati in meglio. Una trasformazione esponenziale e radicale che, sulle ali dell&rsquo;innovazione tecnologica e sociale,<br />ha portato a un benessere senza precedenti e a un arricchimento diffuso del tremila per cento. Secondo Deirdre Nansen McCloskey tutto ci&ograve; non &egrave; stato reso possibile dalla sola scienza, n&eacute; dall&rsquo;accumulo di capitale, tantomeno dalla coercizione di qualche governo, dallo sfruttamento della schiavit&ugrave; o da qualche inesistente superiorit&agrave; degli europei. No, a favorire il cambiamento sono stati gli ideali di libert&agrave; e uguaglianza che sono comparsi nell&rsquo;Europa del Diciottesimo secolo e che hanno consentito, diffondendosi rapidamente, l&rsquo;esplosione dell&rsquo;innovismo &ndash; secondo McCloskey, la capacit&agrave; di mettere creativit&agrave; e ingegno al servizio del benessere, resa possibile dalla libert&agrave; economica e personale. Con&nbsp;<i>La grande ricchezza</i>&nbsp;McCloskey ripercorre le vicende storiche del liberalismo in senso classico &ndash; quello che Adam Smith definiva &ldquo;l&rsquo;ovvio e semplice sistema della libert&agrave; naturale&rdquo; &ndash; mostrando come libert&agrave; economica, politica e personale, idee che non appartengono n&eacute; alla destra n&eacute; alla sinistra, siano state le inscindibili basi di crescita e sviluppo. McCloskey mostra anche come, nel secondo dopoguerra, la diffusione dei grandi ideali antiborghesi abbia rischiato di mettere l&rsquo;innovismo in seria crisi, ma &egrave; proprio ripartendo dallo spirito delle origini che il mondo potr&agrave; riprendere il cammino verso un futuro di uguaglianza e benessere.