Il Centro Studi sul Cibo e l’Alimentazione, con il sostegno del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Napoli “l’Orientale”, ha tenuto un Seminario interdisciplinare di Studi su Sensibilità, Sensorialità e Linguaggio. A partire dai ‘sensi minori’ (28 e 29 maggio 2012). Questo volume rappresenta, nella sostanza, il rendiconto di quelle due Giornate. Più in particolare, si è trattato (e si tratta) di un percorso che ha svolto un ragionamento ad ampio raggio sulla sensorialità, tenuta distinta per quanto possibile dalla più studiata sensibilità, senza peraltro trascurare le vie, a volte tortuose e problematiche, della resa linguistica o discorsiva di quanto esperito per la via dei sensi. Pur avendo focalizzato sui ‘sensi minori’ (tatto, olfatto e gusto) non sono mancati in questa occasione approfondimenti anche sui sensi più visitati dalla nostra tradizione culturale (udito e vista), anche perché l’intento di questa iniziativa non è stato quello di rovesciare semplicisticamente questo assetto culturale (proponendo di rendere ‘maggiori’ quelli ‘minori, e/o viceversa), ma semmai di provare a decostruire questa distinzione o gerarchia. Anche talune pratiche alimentari, oltre che quella della degustazione del vino, si sono così trovate al centro del Seminario, non foss’altro che per il loro attestarsi, da sempre e comunque, come la via unica e insostituibile, tanto esperienziale quanto conoscitiva, per esplorare tattilità, olfattività e soprattutto i sapori. Il quadro che ne è emerso è stato quello della risonanza possibile di una intelligenza sensoriale, alla cui messa in scena provvedono le varie ‘porte dei sensi’, anche (e forse soprattutto) quando non ce ne mostriamo consapevoli. Questa mancanza di consapevolezza si è però evidenziata anche nel fatto che pur essendo tutti e indistintamente, in quanto animali umani, consumatori di cibo e dediti quindi a pratiche alimentari variamente articolate, sembriamo tuttavia mostrare scarsa attenzione e avvedutezza riguardo a questo nostro ruolo di consumatori, il che ha così richiamato l’esigenza di una maggiore estensione e un più intenso approfondimento di tale consapevolezza, attrezzandosi a renderla più fine e avveduta.