In un mondo in cui la proliferazione della produzione poetica &egrave; ormai incontrollata e destinata a sommergere i sempre pi&ugrave; sparuti lettori, la voce di <b>Tomislav Augustincic</b> ci appare come una ventata di sincerit&agrave;, di onesta indifferenza.<br />Nella annichilente massificazione poetica contemporanea, che ha elevato le impressioni personali e qualche banale gioco di parola urlato, la sua poesia s&#39;impone alla pagina bianca con disarmante franchezza, sfacciato distacco.<br /><br /><b>L&#39;AUTORE</b><br /><b>Tomislav Augustincic</b> &egrave; nato nel 1992 a Karlovac, in Croazia. Ha conseguito un master in Etnologia, Antropologia culturale e Antropologia presso la Facolt&agrave; di scienze umane e sociali dell&rsquo;Universit&agrave; di Zagabria. Ha lavorato come operatore culturale in diverse Ong e ha collaborato come critico letterario con diverse Ong attive nel settore della cultura e della letteratura contemporanea, sia in Croazia (booksa.hr) che in Serbia (Enklava.rs). &Egrave; membro e segretario della Ong SF:ius (Zagabria).<br />Continua a scrivere poesie, ma anche prosa.<br />Il suo primo libro di poesie <i>Tuttavia, l&rsquo;alba</i> &egrave; stato pubblicato nel 2020 da SKUD &ldquo;Ivan Goran Kovacic&rdquo;, dopo essere stato premiato con il premio &ldquo;Goran per giovani poeti&rdquo; al festival <i>Goranovo proljece (La primavera di Goran)</i>, dal nome del combattente e poeta partigiano jugoslavo Ivan Goran Kovacic.