Raccolta di poesie in dialetto trevigiano-montebellunese.<br />Dall&rsquo;incipit del libro:<br /><i>Sollecitato dai librai &ndash; la cosa non &egrave; credibile, ma &egrave; vera &ndash; a ristampare questo libretto, io sarei peggio che scortese, se non ricordassi che esso ebbe la pi&ugrave; insperata ventura nella casa di Lei; e se a Lei non presentassi la prima copia della nuova edizione con animo memore e grato.</i><br /><i>L&rsquo;ardimento, per&ograve;, voleva una giustificazione; e io non potevo darla altrimenti, che pubblicando una lettera, tutta viva di spontanea gentilezza, toccata in sorte a queste grame Cantilene. Che se, dalla lettura di essa, anche apparir&agrave; manifesto il culto che alla Musa Vernacola pur professa una elettissima Signora, la quale sa rendere cittadine di Germania le opere letterarie d&rsquo;Italia; e si far&agrave; palese la freschezza del sentimento, che, al di sopra e al di fuori delle gare di parte, pu&ograve; conservare tra le cure di Stato uno de&rsquo; pi&ugrave; colti nostri uomini politici; non mi dorr&ograve; io d&rsquo;averla qui riferita a mia giustificazione, non ostanti le parole che ha per me soprammodo generose.</i><br /><i>Gradisca, nobile Signora, l&rsquo;umile dono; e, con esso, i voti pi&ugrave; vivi, che forma per la felicit&agrave; domestica di Lei.</i>