Avancino Avancini (1866-1839), nato a Pavia da una famiglia trentina dal forte spirito patriottico, &egrave; stato uno scrittore e un giornalista. Sostenitore della causa dell&rsquo;irredentismo trentino, alla quale dedic&ograve; vari scritti, tra cui <i>Va pensiero. Romanzo storico degl&rsquo;irredenti</i>, trascorse buona parte della sua vita a Milano, dove lavor&ograve; come giornalista pubblicista, insegnante ed educatore. Ader&igrave; al realismo, sulla scia di molti suoi contemporanei, proponendo una scrittura semplice, schietta, diretta, ma per questo non esente da sentimenti e pathos, acquisendo buona fama di poeta, di novelliere e soprattutto di romanziere. &Egrave; stato curatore di una <i>Storia letteraria d&rsquo;Italia dal 1800 ai nostri giorni</i>, ma la sua opera pi&ugrave; celebre resta la raccolta delle <i>Novelle Lombarde</i>, pubblicata nel 1889 ad appena ventitre anni: un&rsquo;opera schietta e genuina che, attraverso undici diverse storie, ci presenta la complessa realt&agrave; sociale lombarda della seconda met&agrave; dell&rsquo;Ottocento: la vita agreste, con i suoi riti e le sue cerimonie, la povert&agrave;, la semplicit&agrave; dei suoi protagonisti, le tradizioni popolari, fino ad arrivare ai drammi e all&rsquo;insoddisfazione di un&rsquo;unit&agrave; nazionale mai compiutamente realizzata.