Nell&rsquo;Antico Testamento l&rsquo;uomo si diletta a immaginare il mondo ridotto a un luogo inabitabile. Un luogo senza regole, dove la civilt&agrave; &egrave; un avanzo del passato e il futuro una lotta per la sopravvivenza perpetrata con ogni mezzo. Nel tempo, l&rsquo;Apocalisse ha trovato altri fattori scatenanti oltre l&rsquo;ira divina. La visione apocalittica di Benedetta Moroni si incentra sul conflitto tra natura e uomo e pone al centro del suo atipico romanzo breve l&rsquo;importanza della conservazione dell&rsquo;ambiente.<br />In una struttura polifonica, che riecheggia quella della narrazione a episodi, d&agrave; voce a una umanit&agrave; potenzialmente gi&agrave; sconfitta in partenza da se stessa: sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, utilizzo della tecnologia non sempre per fini etici e sociali, malattie di origine sconosciuta.<br />Estinzioni di massa e colossali ecatombi del passato hanno pi&ugrave; volte segnato un nuovo inizio per altre forme di vita. Ma ci sar&agrave; sempre un day after?<br />Disastro, nemesi, estinzione: parole chiavi che assumono significati talvolta distopici.