<i>De laude novae militiae ad Milites Templi </i>(&quot;<b>In lode della nuova milizia</b>&quot;) &egrave; un&#39;opera di <b>Bernardo di Chiaravalle</b>. Fu composta tra il 1128, anno del Concilio di Troyes, ed il 1136, anno della morte di Ugo di Payns, Maestro dell&#39;Ordine dei Templari, cui fu dedicata l&#39;opera, come exhortatorius sermo ad Milites Templi, riprendendo l&#39;espressione del Santo nel prologo dell&#39;opera. Viene usato il termine malicidio per chiarire il ruolo dei guerrieri cristiani: i <b>milites christi </b>non possono commettere omicidio (poich&eacute; lo proibisce il 5&ordm; comandamento) per&ograve; il bene maggiore dell&#39;estirpazione del male lo richiede. Quindi si escogita questo termine &quot;uccidere il male nell&#39;infedele&quot;, per giustificare l&#39;omicidio che i guerrieri di Cristo commettevano. Essi erano ministri di Dio &laquo;per la vendetta dei cattivi e per la lode dei buoni&raquo;. Bernardo disprezza la Cavalleria, dalla quale del resto proviene, e sogna di incanalarne lo spirito violento nel servizio di Dio.<br /><br />Bernard de Fontaine, in latino: Bernardus Claravallensis, italianizzato in <b>Bernardo di Chiaravalle</b> (Fontaine-l&egrave;s-Dijon, 1090 &ndash; Ville-sous-la-Fert&eacute;, 20 agosto 1153), &egrave; stato un monaco cristiano, abate e teologo francese dell&#39;ordine cistercense, fondatore della celebre abbazia di Clairvaux, di cui fu abate, e di altri monasteri. Viene venerato come santo da Chiesa cattolica, Chiesa anglicana e Chiesa luterana. Canonizzato nel 1174 da papa Alessandro III nella cattedrale di Anagni, fu dichiarato dottore della Chiesa da papa Pio VIII nel 1830. Nel 1953 papa Pio XII gli dedic&ograve; l&#39;enciclica <i>Doctor Mellifluus</i>.