Questo libro contiene tre dozzine di recensioni di romanzi in cui si parla di cibo.<br />La scelta dei romanzi da recensire &egrave; del tutto arbitraria e cos&igrave; pure la presentazione delle ricette.<br />Con ricercata ironia e disordine spontaneo nel libro scorrono, insieme ai disinteressati consigli per la lettura, le ricette della &ldquo;soupe &agrave; l&#39;oignon&rdquo; di Gustave Flaubert e della pi&ugrave; proletaria zuppa di cipolle gratinata di Simenon. I &ldquo;gueffos&rdquo; di Michela Murgia e il caff&egrave; alla turca di Horan Pamuk. Passando per il caff&egrave; alla napoletana di Eduardo De Filippo e i mothagam di Martin Suter.<br />E ancora, dopo l&rsquo;omelette portugaise &agrave; la marjolaine di Tabucchi e le linguine ai frutti di mare di Murakami Haruki si possono assaggiare le minnnuzze di Sant&rsquo;Agata della Torregrossa, e una porzione, piccola per&ograve;, dell&rsquo;opulento Trionfo di Gola della Maraini.<br />Non mancano elogi alla frugalit&agrave; di Erri De Luca, con la sua spiccia pasta al pomodoro crudo &ldquo;e un libro russo&rdquo; o all&rsquo;essenzialit&agrave; alimentare di Abraham Yehoshua i cui protagonisti si nutrono, pare, di pane con olio o formaggio di capra spalmato su una fetta di pane.<br />Infine il libro accoglie con divertita indifferenza sfide culinarie e provocazioni gastronomiche, quali baccal&agrave; rigorosamente crudo per Manuel V&aacute;zquez Montalb&aacute;n e frittelle di farina di locuste per la penna di Jose&rsquo; Saramago.<br />Questo libro, insomma, &egrave; un invito alla lettura e alla buona tavola.