&laquo;Su La Notte dei Botti posso dire semplicemente che fu per me l&rsquo;occasione per mettere su carta quanto temevo stesse accadendo o stava per accadere in Italia. Di qui il genere, in bilico tra fantascienza, fantapolitica e catastrofico&hellip;&raquo;<br />Un romanzo profetico sulla notte della repubblica, scritto pi&ugrave; di trent&rsquo;anni fa (1994-97), che resta profetico anche mentre vediamo quelle previsioni avverarsi. Cercando di capire che cosa sia accaduto nella &ldquo;Notte dei botti&rdquo;, un&rsquo;umanit&agrave; slabbrata e paradossale &egrave; costretta dalle autorit&agrave; &ndash; &egrave; un golpe? c&rsquo;&egrave; notizia di resistenti, c&rsquo;&egrave; euforia &ndash; nello spazio chiuso di un autogrill che diventa un girone infernale postmoderno. L&rsquo;unico a fuggire&nbsp; &egrave; il &laquo;protagonista strano, Scriba, che andava in autostrada con la bicicletta, armato solo dei suoi sensori e della sua inutile preveggenza. Per me l&rsquo;allegoria della letteratura in quel passaggio cos&igrave; difficile per il nostro Paese&hellip;&raquo;.<br />La scrittura visionaria di un grande autore, tra Ballard e Gadda, che mescola l&rsquo;alto e il basso, gioca col tempo e con lo spazio, moltiplica i punti di vista e cantilena le sue ripetizioni creando un&rsquo;atmosfera chiusa e ossessiva.