Questo scritto &egrave; stato ispirato dal fatto di avere notato come le persone che nascono con la sindrome di down siano, per quanto ho avuto modo di notare, molto dolci e gentili. La sindrome di Down &egrave; un insieme di manifestazioni fenotipiche correlate alla presenza, parziale o completa, di un cromosoma 21 soprannumerario. Per questo, la sindrome di Down &egrave; nota anche con il nome di &quot;trisomia 21&quot; e venne studiata per primo da John Langdon Down da cui prese il nome il quale, nel 1959 scopr&igrave; che le persone con sindrome di Down hanno un cromosoma in pi&ugrave; nelle loro cellule. In pratica &egrave; una &ldquo;condizione genetica&rdquo;.<br />Nelle cellule degli esseri umani ci sono 46 cromosomi, divisi in 23 coppie e numerati da 1 fino a 23.<br />23 cromosomi vengono dalla madre, 23 cromosomi vengono dal padre.<br />I 23 cromosomi della madre si uniscono ai 23 cromosomi del padre: in questo modo si forma una nuova cellula con 46 cromosomi.<br />L&rsquo;insieme di questi cromosomi definisce le caratteristiche di ciascuno che in parte vengono dai suoi genitori, in parte da come sono mescolate queste caratteristiche.<br />Per questo ognuno di noi ha delle caratteristiche uniche che ci rendono diversi dagli altri (per esempio il colore dei capelli, l&rsquo;altezza, il colore della pelle, e persino il carattere, il modo con cui affrontiamo il mondo sin da piccoli).<br />Nella coppia di cromosomi numero 21 di chi ha la sindrome di Down, ci sono 3 cromosomi invece di 2, da qui anche il nome di Trisomia 21.<br />Chiaramente la nascita di un bambino/a con questa sindrome crea una situazione problematica nei genitori, affrontata, a seconda dei casi, differentemente.<br />A me piace ricordare le parole di una madre:<br />- Ogni giorno mi insegna la bellezza delle piccole cose, mi insegna che ci&ograve; che conta nella vita &egrave; solo l&rsquo;amore. Lui &egrave; speciale, non per il suo cromosoma in pi&ugrave;, ma perch&eacute; nonostante il suo cromosoma in pi&ugrave;, vive nel modo in cui noialtri impieghiamo spesso una vita intera prima di impararlo: la felicit&agrave; &egrave; nel dare e ricevere amore. I suoi continui ti voglio bene mamma e i suoi meravigliosi sorrisi in cui mi perdo, ne sono la prova.-<br />Infine &egrave; nato in me l&#39;idea che questa sindrome potesse rappresentare il tentativo di una divinit&agrave; di creare un essere differente da noi umai sani, in meglio. Pi&ugrave; buono, sorridente, gentile, incapace di guerra e immune dai lati negativi che l&#39;uomo cosiddetto normale porta con s&eacute;. Che da qualche parte nel cosmo possa esistere un mondo dove essere down sia la normalit&agrave; e che in quel felice territorio non esistano tutte le situazioni negative che contraddistiguono il nostro mondo. Dove, insomma, l&#39;anormalit&agrave; sia la sindrome di high.<br />Buona lettura.<br />Bianca Fasano.